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ROMA – Un fondo di assistenza legale per le donne vittime di violenza, 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023. Era questo il fulcro dell’emendamento, presentato dalla deputata Veronica Giannone, volto a sostenere le donne dopo la denuncia, sia in sede penale che civile e anche in caso di ricorso a consulenza tecnica di parte. L’emendamento, però, non è stato approvato: la maggior parte dei parlamentari in Aula ha votato contrariamente, nonostante il Governo, negli anni passati, si fosse impegnato a trasformarlo in legge con ben due ordini del giorno.
“Nell’ultimo anno abbiamo visto diverse donne uccise dai loro ex partner. Molte di loro avevano denunciato, più e più volte, stalking e altri maltrattamenti”, ha detto Giannone nel corso del suo intervento in Aula. “È necessario che le donne che vanno a denunciare vengano credute e sostenute nel loro percorso”, ha ribadito. D’altra parte, è stato lo stesso Consiglio Europeo a valutare l’Italia come una nazione che troppo spesso archivia le denunce di violenza da parte delle donne.
Con la votazione contraria dell’Aula all’emendamento di Giannone, che non è stata ricandidata, la possibilità di un sostegno economico per sostenere le vittime di violenza nelle spese legali è definitivamente sfumata, almeno per questa legislatura.
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