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Elisabetta II, da el-Nasser a Khomeini i funerali più partecipati della storia

Cifra senza precedenti per Conjeevaram Natarajan Annadurai, primo capo di governo dello Stato meridionale del Tamil Nadu, che non rischia di essere spodestato dalle esequie funebri di oggi

Pubblicato:19-09-2022 17:32
Ultimo aggiornamento:19-09-2022 17:32
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ROMA – Stando alle cifre passate alla storia, nel febbraio del 1969 circa 15 milioni di persone parteciparono al funerale di Conjeevaram Natarajan Annadurai, politico tamil ricordato per il suo carisma, primo capo di governo dello Stato meridionale del Tamil Nadu dopo il suo cambio di nome da Madras. Resta una cifra senza precedenti, che stando alle informazioni rilanciate dai media internazionali non rischia di essere spodestata dalle esequie funebri della Regina Elisabetta II che si tengono oggi a Londra, dieci giorni dopo la sua dipartita, avvenuta all’età di 96 anni e al 70esimo anno di regno. Nella capitale del Regno Unito sono attese circa due milioni di persone. Gli invitati sono centinaia, i capi di Stato e governo e i più alti funzionari previsti sono circa 500. Ci sarà tutta la famiglia reale e ci sarà anche il nuovo sovrano Carlo III, succeduto alla madre all’età di 73 anni.

Una mobilitazione enorme, ma non unica nella storia, come dimostrato appunto dalla grande folla che accorse per piangere Annadurai. Furono circa dieci milioni invece i cittadini iraniani che nel giugno 1989 si recarono nella capitale Teheran per rendere omaggio all’ayatollah Ruhollah Khomeini, capo supremo dello Stato deceduto a 86 anni dopo aver guidato, undici anni prima, la rivoluzione islamica che depose lo scià Reza Pahlavi e che portò all’ordinamento di repubblica islamica che in Iran vige ancora oggi.

Sempre a milioni invece, cinque o sei a seconda delle stime, riempirono le strade del Cairo per commemorare la morte del presidente egiziano Gamal Abd el-Nasser, il primo ottobre 1970. Nel 1956 il capo dello Stato egiziano era stato protagonista della crisi di Suez, che vide l’intervento anche delle forze armate britanniche e che fu uno dei primi contesti di conflitto per il Regno Unito guidato dalla regina Elisabetta II, incoronata solo trent’anni prima.


Nella storia delle esequie funebri più numerose c’è anche l’Italia. Nell’aprile 2005 circa quattro milioni di fedeli accorsero a Roma per piangere papa Giovanni Paolo II, morto a 84 anni dopo essere stato il vicario di Dio per gli ultimi 27 anni, secondo Santo padre più longevo della modernità. Nel giugno 1984 invece, circa un milione di persone si radunò nella centrale piazza San Giovanni per commemorare Enrico Berlinguer, segretario del Partito comunista italiano dal 1972 fino alla sua morte, sopraggiunta al termine di un discorso pronunciato a Padova.

Passando in rassegna i cortei funebri più grandi e sentiti della storia, si riscoprono anche capitoli amari e dolorosi della storia recente del Regno Unito e del regno di Elisabetta II. A Belfast è stato montato un maxi schermo per seguire i funerali della regnante e i primi abitanti della capitale nordirlandese iniziano ad affluire. Il 7 maggio 1981 furono 100mila a piangere Bobby Sands, attivista e volontario della Provisional Irish Republican Army deceduto due giorni prima dopo oltre due mesi di sciopero della fame nel carcere di Maze nel contesto dei cossiddetti “troubles”, il conflitto che per tre anni vede confrontarsi gruppi paramilitari pro e contro il Regno Unito e l’esercito di Londra.

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