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Olimpiadi 2026, Torino rinuncia: verso candidatura Milano-Cortina

"Il Governo non ritiene che una candidatura fatta con questa formula possa avere ulteriore corso".

Pubblicato:19-09-2018 07:40
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:34
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ROMA – Olimpiadi invernali del 2026 a rischio per l’Italia. Dopo la rinuncia della città di Torino a partecipare al progetto insieme a Milano e Cortina, il Coni ha comunque deciso di andare avanti con una proposta che preveda solo il capoluogo Lombardo e la città Veneta. Il presidente del Coni Malagò, tiene la porta aperta e invita il sindaco Appendino a un ripensamento mentre la polemica politica infiamma.

OLIMPIADI 2026. SALA: SARÀ MILANO-CORTINA, “IN 2 GIRI DI ROLEX”

“Certamente il nome sarà Milano-Cortina 2026. Milano-Cortina in due giri di rolex”. Tramite questo annuncio con battuta annessa presa in prestito dal mitico Dogui, il sindaco di Milano Giuseppe Sala torna a parlare di Olimpiadi invernali dagli studi di Rtl. “Il Cio in questo momento chiede qualcuno che garantisca i fondi- dice- ed è per questo che ieri alle 17 abbiamo messo su un treno gli assessori allo Sport di Milano e Cortina in direzione Losanna, In quanto oggi era la data ultima per presentare la candidatura”.

Insomma, anche se il Governo, che a detta di Sala “è composto da forze non sempre allineate”, non dovesse garantire gli stanziamenti, “le due regioni hanno voluto dimostrare che ci sono sin da subito”, dice il sindaco. “Ricordo che la Lombardia e il Veneto hanno il Pil più alto di Svezia e Austria, hanno enti che non sperperano e aziende che possono investire”, afferma Sala, a dimostrare la bontà del progetto e la fiducia che il primo cittadino meneghino pone in esso, ricordando che l’evidenza del brand di Milano “farebbe bene al paese intero”, che sfrutterebbe la considerazione internazionale goduta attualmente dal capoluogo lombardo.


OLIMPIADI 2026. MALAGO’: OTTIMISTA, INTENZIONI LOMBARDIA-VENETO MOLTO FORTI

Sono sempre stato ottimista, sinceramente vedremo. L’intenzione di Lombardia e Veneto (di correre con una candidatura a due, ndr) e’ stata molto forte. Se ci sono le condizioni andremo avanti, non so se loro si sentono di proseguire anche senza le garanzie del Governo”. Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malago’, uscendo da Palazzo Chigi dopo l’incontro con il sottosegretrario con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti, per fare il punto sulla candidatura italiana ai Giochi Olimpici invernali del 2026.

OLIMPIADI. MALAGÒ: DA APPENDINO NO DISPONIBILITÀ A CANDIDATURA A TRE

“Abbiamo ritenuta positiva la disponibilità di Milano e della Lombardia di venire incontro alle esigenze del tridente, poi è arrivata la lettera del sindaco Chiara Appendino, che legittimamente ha fatto presente che per Torino non era cambiato nulla rispetto alla situazione iniziale. Quindi restava valida la delibera del Consiglio comunale per cui la candidatura di Torino e del Piemonte doveva essere autonoma. È una sua scelta assolutamente legittima e il governo ne ha preso atto ritenendo che non c’era più la disponibilità”. Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, uscendo da Palazzo Chigi al termine dell’incontro con il sottosegretario con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti, per fare il punto della situazione della candidatura italiana ai Giochi Olimpici invernali del 2026.

OLIMPIADI 2026. MALAGO’: DI MAIO? NOI SEGUITO INDICAZIONI GIORGETTI

“Sono dispiaciuto” dalle parole di Di Maio. “Noi abbiamo sempre e solo parlato con il sottosegretario Giorgetti, lui ha firmato una lettera e ci ha chiesto sempre di non creare divisioni e penalizzazioni. Se avessimo votato tra le tre citta’, pensate che non ci sarebbero stati problemi politici? Mi sembra evidente che stiamo parlando non di problemi sportivi ma politici e io non dico nulla per rispetto delle autorita’ di governo. Il nostro referente e’ sempre stato Giorgetti, chiedete a lui se non ci siamo comportati come il Governo ha chiesto”. Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malago’, uscendo da Palazzo Chigi dopo l’incontro con il sottosegretario con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti, per fare il punto sulla candidatura italiana ai Giochi Olimpici invernali del 2026. Il numero uno dello sport italiano ha replicato cosi’ alle dichiarazioni del vicepremier Luigi Di Maio, secondo il quale “in questa vicenda purtroppo paghiamo l’atteggiamento del Coni che, nel tentativo di non scontentare nessuno, non ha avuto il coraggio di prendere una decisione chiara fin dall’inizio creando una situazione insostenibile”.

OLIMPIADI 2026. APPENDINO: IMPOSSIBILI IN PIEMONTE SENZA SOSTEGNO GOVERNO

“Oggi, come annunciato dal sottosegretario Giorgetti, prendiamo atto che non ci sono le condizioni per presentare questa candidatura multipla e apprendiamo anche che il Governo non è disponibile ad assumersi gli oneri finanziari di altre candidature, che siano a una o due città. E’ certo che, in Piemonte, senza il pieno sostegno e l’impegno economico del Governo, non ci sono le condizioni per organizzare i Giochi”. Così il sindaco di Torino, Chiara Appendino, in una nota sulla candidatura ai Giochi Olimpici invernali del 2026.

“Abbiamo lavorato a lungo a un dossier di candidatura che rispondesse pienamente alle indicazioni e ai requisiti in tema di sostenibilità economica e ambientale richiesti dal comitato olimpico nazionale e dal Cio, che tenesse conto del know-how acquisito nel tempo nell’ambito dell’organizzazione di grandi eventi sportivi e non solo, che considerasse gli interessi del territorio e del Paese e i cui costi non pesassero sulle nostre comunità. La scelta naturale, a nostro parere, era ed è tuttora Torino con le sue montagne, ma non ci siamo tirati indietro rispetto alla possibilità di condividere con altri la sfida per ospitare i Giochi del 2026, chiedendo però- ha aggiunto Appendino- pari dignità con le altre città e un chiaro impegno del Governo sui finanziamenti e sulla gestione organizzativa dell’evento”.

OLIMPIADI 2026. GIORGETTI: NON OSTACOLEREMO CANDIDATURA LOMBARDIA-VENETO

“Se Lombardia e Veneto vogliono andare insieme, se ne faranno carico loro anche in termini di oneri. In caso di candidatura tridente (con Torino, ndr) il Governo avrebbe messo le garanzie, in questo caso non ci saranno ma dovranno fornirle loro. Se non ci sono spese per il Governo, perché dovremmo ostacolare questa proposta: se hanno la possibilità, naturalmente dovranno valutarla con il Coni secondo le regole del Comitato olimpico internazionale”. Lo ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti, a margine dell’audizione in Senato in cui ha relazionato sulla candidatura italiana ai Giochi Olimpici invernali del 2026, che vedeva in corsa insieme le città di Cortina, Milano e Torino. Il sottosegretario ha così replicato alla nota congiunta dei governatori di Veneto e Lombardia, Luca Zaia e Attilio Fontana, che annunciano la volontà di correre con un binomio Cortina-Milano.

“Se anche Torino volesse fare altrettanto- ha aggiunto- senza chiedere nulla allo Stato, sarà il Coni a scegliere tra le due candidate. Se c’è poco tempo? Infatti non ci ho dormito stanotte”.

OLIMPIADI 2026. SALA APRE A PROPOSTA FONTANA-ZAIA: PUÒ FUNZIONARE

“La proposta di Luca Zaia e Attilio Fontana sulle Olimpiadi merita un rapido approfondimento. La mia posizione è nota, ma questa soluzione può funzionare”. Con un tweet il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, apre alla proposta dei governatori della Lombardia e del Veneto nel portare avanti la candidatura olimpica, nonostante il forfait di Torino.

OLIMPIADI 2026. ZAIA E FONTANA: AVANTI CANDIDATURA CORTINA-MILANO

La candidatura italiana alle Olimpiadi invernali 2026 non deve essere “gettata alle ortiche”, ma “va salvata”. Quindi “se Torino si chiama fuori, e ci dispiace, a questo punto restano due realtà, che si chiamano Veneto e Lombardia, per cui andremo avanti con le Olimpiadi del Lombardo-Veneto”. Insieme. Così il governatore del Veneto Luca Zaia e quello della Lombardia, Attilio Fontana, in una nota congiunta diramata pochi minuti dopo la dichiarazione del sottosegretario con delega allo sport Giancarlo Giorgetti, secondo cui “per il governo la proposta della candidatura è morta qui”.

Ma per Zaia e Fontana “l’occasione è troppo importante per lasciarsela sfuggire, quindi ribadiamo ancora una volta in maniera inequivocabile che Regione Veneto e Regione Lombardia hanno come unico traguardo quello di portare in Italia le Olimpiadi invernali del 2026”.

Insomma, “la Lombardia, con Milano e la Valtellina, e il Veneto, con Cortina, sono pronti a unire le forze e fare squadra per garantire all’Italia una candidatura qualificata. Il binomio delle due Regioni che, di fatto, sono il motore trainante dell’intero Paese è la garanzia più importante per centrare l’obiettivo, potendo contare sul prestigio internazionale di Milano e sull’unicità di Cortina”, concludono i due governatori.

OLIMPIADI 2026. DI MAIO: PAGHIAMO ATTEGGIAMENTO CONI

“Grazie a Giancarlo Giorgetti per il lavoro fatto sulle olimpiadi. La verità è che in questa vicenda abbiamo purtroppo pagato l’atteggiamento del Coni che, nel tentativo di non scontentare nessuno, non ha avuto il coraggio di prendere una decisione chiara sin dall’inizio, creando una situazione insostenibile in cui come al solito si sarebbero sprecati soldi dello Stato. A questo punto chi vorrà concorrere dovrà provvedere con risorse proprie”. Lo scrive su Instagram il vice premier Luigi Di Maio.

OLIMPIADI 2026. GIORGETTI: “CANDIDATURA A TRE E’ MORTA QUI”

“La proposta della candidatura è morta qui. Non intendo ribaltare la responsabilità su alcuni dei sindaci ma ritengo che una cosa così importante come una candidatura richieda una condivisione di spirito ed entusiasmo che io onestamente non ho rintracciato. Sono prevalse forme di dubbio e sospetto: il Governo non ritiene che una candidatura fatta con questa formula possa avere ulteriore corso”. Lo ha detto il sottosegretario con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti, in audizione al Senato relazionando sulla candidatura italiana ai Giochi Olimpici invernali del 2026, formata dal tridente Cortina, Milano e Torino.

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