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Congo, missionario Trettel: “Con Kabila è scontro frontale”

In piazza per chiedere al presidente di lasciare: "Scontri e morti"

Pubblicato:19-09-2016 17:37
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:05

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congoROMA – “Lo scontro ormai e’ frontale e i morti di oggi ne sono solo la conferma, drammatica”: padre Antonio Trettel, missionario saveriano da anni in Repubblica democratica del Congo, parla con la Dire mentre a Kinshasa si spara. I morti, secondo il ministero degli Interni, sono almeno 17. Manifestanti di opposizione ma anche agenti di polizia, almeno tre, alcuni dei quali pare dati alle fiamme dai dimostranti.

Il corteo era stato indetto per chiedere che al termine del suo mandato, a dicembre, il presidente Joseph Kabila si faccia da parte rispettando il limite costituzionale dei due mandati consecutivi. Nel cuore di Kinshasa, lungo il boulevard Lumumba, e’ finita con automobili in fiamme, spari e barricate.
Un esito che sorprende padre Trettel fino a un certo punto. “Da mesi era evidente che il dialogo tra il governo e parte dell’opposizione era solo un modo per prendere tempo e mantenere le poltrone” dice il missionario: “Lo stanno capendo anche i sostenitori internazionali del presidente, come dimostrano le prese di distanza e i moniti di Stati Uniti, Belgio o Francia”.

Lo scontro e’ sia sulla legittimita’ di una nuova candidatura di Kabila, in carica dal 2001, sia sulla data del voto. In molti temono un rinvio ‘sine die’, che di fatto consentirebbe a Kabila di restare in sella ben oltre la scadenza naturale del suo mandato.
“La gente ha fame e la poverta’ aumenta anche perche’ i prezzi dei minerali sono piu’ bassi e i soldi pubblici diminuiscono”, sottolinea padre Trettel. E conclude: “Ora piu’ che mai serve una leadership responsabile, che ponga fine al saccheggio di oro, rame, coltan e cassiterite, il tesoro del Congo”.


di Vincenzo Giardina, giornalista professionista

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