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Pensioni, Bernaudo: “Per autonomi sganciamento Inps obbligatorio”

Andrea Bernaudo, leader di Sos partita Iva, commenta i provvedimenti del governo in materia previdenziale

Pubblicato:19-09-2016 11:18
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:05

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pensioniROMA – “Uno Stato che, attraverso l’Istituto di previdenza nazionale, cambia ogni anno le carte in tavola non è affidabile”. Così Andrea Bernaudo, leader di Sos partita Iva, commenta i provvedimenti del governo in materia previdenziale. “Fa bene il presidente Boeri ad avvertire i lavoratori autonomi nati negli Anni 80, che in età pensionabile rimarranno con un pugno di mosche in mano. E fa benissimo- continua- a lanciare l’allarme e ad invitare i contribuenti produttivi a farsi una pensione integrativa. Boeri, però, non spiega dove le partite Iva dovrebbero trovare le risorse per una pensione complementare all’Inps visto che l’istituto che presiede chiede contributi che variano dal 25 ad oltre il 30% del reddito netto, ai quali poi si aggiungono le tasse esorbitanti, sulle imprese e sulle persone fisiche”.

“Boeri ci spieghi- incalza il presidente di Sos partita Iva- com’è possibile solo pensare ad una pensione complementare oltre all’Inps? Noi abbiamo messo online da un anno una proposta di legge molto chiara e semplice: le partite Iva, i lavoratori autonomi vanno lasciati liberi di scegliere tra la previdenza pubblica e quella privata e tra enti privati, instaurando una salutare concorrenza a beneficio dei contribuenti. Pur lasciando l’obbligo per tutti di costruirsi una pensione e pur lasciando all’Inps un contributo del 3% per ragioni di welfare, per il resto i lavoratori autonomi debbono esser lasciati liberi di aderire – ma in alternativa all’Inps – a enti, assicurazioni, banche che siano in grado di offrire prodotti previdenziali competitivi”. “Dobbiamo avere il diritto- conclude Bernaudo- di aderire a fondi a capitalizzazione uscendo finalmente dalla logica del contributo obbligatorio all’Inps e dalla logica della ripartizione – per pagare oggi le pensioni dei lavoratori a riposo – senza avere per il nostro futuro alcuna garanzia personale. Questo è quello che chiedono i lavoratori autonomi, anche se i cosiddetti sindacati di categoria fanno finta di ignorare”.


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