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Pensioni. Rete-Mdsi: “Fondo perde un milione in sei mesi”

SAN MARINO - Fondo pensioni in rosso: Rete e Movimento Democratico San Marino Insieme lanciano l'allarme sulla gestione

Pubblicato:19-08-2016 13:55
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 08:59

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SAN MARINO – Fondo pensioni in rosso: Rete e Movimento Democratico San Marino Insieme lanciano l’allarme sulla gestione delle risorse del Primo pilastro previdenziale che avrebbe portato ad una perdita stimata in un milione di euro in sei mesi.

SOLDI In una conferenza stampa congiunta, i civici mettono in guardia i cittadini: “Si sta giocando d’azzardo con i nostri fondi pensione, quelli del primo pilastro in particolare”, denuncia Elena Tonnini di Rete. Alla luce della risposta all’ultima interpellanza in materia, risulta infatti che “i soldi del primo pilastro, quelli investiti in fondi ad elevato rischio- spiega il capogruppo- oggi registrano perdite importanti”. Dalla prima interpellanza di Rete-Lazzari-Pedini su questo tipo di investimenti, prosegue Tonnini, risultava che l’investimento era stato motivato per ottenere un rendimento maggiore del fondo.

“Di qui- continua- la scelta di investire, lo scorso dicembre, 10 dei 400 milioni di euro di risorse a disposizione, attraverso un gestore lussemburghese, indicato dal consulente nominato dal Comitato esecutivo dell’Iss senza bando, decisione poi approvata dal Consiglio di previdenza che ha dato il via all’investimento”. Dalla risposta della seconda interpellanza sulle performance, risulta che “fino a giugno 2016, nei primi sei mesi- chiarisce- non è stata mantenuta la promessa di un guadagno, ma si è perso ben l’8% delle risorse investite, ovvero oltre 800 mila sui 10 milioni di euro totali”.


Contando poi il mancato guadagno minimo che si sarebbe potuto avere con un investimento più sicuro, i movimenti stimano una perdita complessiva di circa un milione di euro. Per Rete-Mdsi la responsabilità della perdita cade sui membri del Consiglio di previdenza dell’Iss, organismo nominato per la gestione dei fondi, i quali avrebbero accolto la proposta del consulente “senza fare ulteriori approfondimenti”.

Non solo: “Nonostante si siano viste le perdite- lamenta Tonnini- si è deciso di rincarare la dose”. Dalla risposta all’interpellanza risulta infatti pianificato un ulteriore investimento del fondo del primo pilastro per altri 40 mln di euro: 18 sono già stati investiti, i restanti 22 milioni risultano “in partenza”. Alla luce degli esiti della prima tranche investita, Rete e MdSi chiedono quindi il rientro immediato dei 40 milioni. Samdra Giardi di Md-Si denuncia poi il “comportamento omertoso in tutta la gestione dei fondi” poiché senza le interpellanze, osserva, i cittadini non sono messi nelle condizioni di poter verificare il rendimento del fondo pensione. “Chiediamo cautela- chiosa- e trasparenza”. Di pari passo Emanuele Santi, MdSi, denuncia la violazione dei principio di avvedutezza e cautela da parte del Cdp, previsti nello stesso regolamento dell’organismo. A riguardo, il consigliere di MdSi, Luca Lazzari, ricorda come per legge agli organismi dell’Iss si richieda di rispondere dei danni economici arrecati per dolo e colpa grave. “Riteniamo- incalza- si debba intervenire su tutti i tre i fondi, quindi servizi sociali, primo pilastro, fondiss, con una normativa che fissi responsabilità civili e penali per la loro gestione, tracci gli investimenti in modo trasparente e definisca requisiti stringenti di competenza e onorabilità per chi compone il Consiglio di previdenza”. Conclude la richiesta immediata del civico Enzo Alberto Pasquale: “Vogliamo che quegli ultimi 40 milioni investiti in fondi sull’energia alternativa rientrino prima possibile”.

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