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Tg Ambiente, edizione del 19 luglio 2022

Si parla di tornado, bio-raffinazione, siccità e rincari di frutta-verdura

Pubblicato:19-07-2022 14:04
Ultimo aggiornamento:19-07-2022 14:04

Tg Ambiente
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CLIMA, CNR: “NELLE REGIONI CENTRALI SUL TIRRENO HOT-SPOT PER I TORNADO”

I tornado nell’area mediterranea, e in Italia in particolare, non sono eventi rari. Tra le aree più a rischio tornado di forte intensità le regioni centrali che si affacciano sul Tirreno, il Lazio in particolare, mentre altre zone particolarmente colpite in Italia sono le regioni sud-orientali, come Puglia e Calabria, e la Pianura Padana. Lo segnala una ricerca dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche pubblicato su ‘Atmospheric Research’. L’intensificazione di fenomeni come i tornado, nel corso degli anni, è condizionata anche dal cambiamento climatico in atto, spiega Elenio Avolio del Cnr, poiché esistono delle forzanti specifiche come la temperatura superficiale del mare, con un ruolo importante nello sviluppo di tali eventi. Lo studio ha analizzato 32 anni di dati, tra 1990 e 2021, isolando un numero considerevole di eventi tornadici ad elevata intensità, 445 su tutta l’Italia, e “le regioni centrali tirreniche Italiane possono essere definite come un hot-spot per i tornado nell’area mediterranea”, avverte il ricercatore Cnr.


ENI PRODUCE IN KENYA L’OLIO VEGETALE PER LA BIO-RAFFINAZIONE

Eni ha completato la costruzione dello stabilimento per la raccolta e spremitura di semi oleaginosi a Makueni, in Kenya, e avviato la produzione del primo olio vegetale per le bio-raffinerie. Il primo agri-hub avrà una capacità installata pari a 15mila tonnellate con una produzione prevista nel 2022 di 2.500 tonnellate. L’impianto lavorerà semi di ricino, di croton e di cotone per estrarre olio vegetale. Si tratta di materie prime sostenibili, agri-feedstock che non sono in competizione con la filiera alimentare perché provenienti da coltivazioni resistenti all’aridità e adatte a crescere su terreni degradati, appunto ricino, semi raccolti da piante spontanee come il croton e co-prodotti della filiera del cotone in un’ottica di economia circolare. Nell’impianto, inoltre, si produrranno mangimi e bio-fertilizzanti, derivati dalla componente proteica dei semi, a beneficio delle produzioni zootecniche e alimentari, fornendo un contributo alla sicurezza alimentare. Il centro funzionerà anche come polo di formazione e supporto tecnico agli agricoltori. “Questo progetto incarna tutti i pilastri dell’approccio di Eni alla sostenibilità. La neutralità carbonica, perché la bio-raffinazione è un elemento importante nel nostro percorso verso le zero emissioni al 2050”, spiega Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni.

LA SICCITÀ TAGLIA 1 BOTTIGLIA DI PASSATA DI POMODORO SU 10

Addio quest’anno a più di una bottiglia di passata di pomodoro su dieci, con la siccità e le temperature roventi che hanno tagliato dell’11% il raccolto del pomodoro da salsa destinato a polpe, passate, sughi e concentrato con una produzione nazionale stimata in calo fino a 5,4 miliardi di chili. Lo denuncia la Coldiretti in occasione dell’avvio della raccolta del pomodoro in Italia, che parte a Casalmaggiore, a Cremona. Un appuntamento che quest’anno parte in anticipo proprio per le condizioni climatiche che hanno accelerato i processi di maturazione e messo a rischio le produzioni in campo. Il clima ha decimato il raccolto del prodotto simbolo della dieta mediterranea, che quest’anno viene colpita in tutte le sue componenti. Il grano destinato alla produzione di pasta è infatti stimato in calo di circa il 15%, anche se di ottima qualità, avverte Coldiretti, grandi difficoltà si prevedono anche per l’extravergine di oliva nazionale con gli ulivi in sofferenza per la mancanza di precipitazioni, senza dimenticare che nelle aree più colpite dal caldo e dalla siccità frutta e verdura stanno bruciando nei campi con danni fino al 70% della produzione.

SICCITÀ, UDICON: “RAZIONARE L’ACQUA È L’UNICA VIA”

“Ben vengano adesso le ordinanze che vanno verso il razionamento dell’acqua, perché diversamente non si può fare”. È quanto afferma Udicon Emilia-Romagna. A fare il quadro il presidente Vincenzo Paldino, che racconta come le conseguenze dell’emergenza si facciano sentire anche sul carrello della spesa. “A vedere dai nostri osservatori- dice- abbiamo un costo del 30-40% in più per la frutta e il 20-30% in più per la verdura, I prodotti più colpiti sono cetrioli, cipolle rosse, zucchine, lattughe e sono i prodotti che in questo momento vanno sulla nostra tavola”. In questa situazione, quindi, “non c’è soluzione diversa che razionare in modo consapevole l’uso dell’acqua, ma poi bisogna fare prevenzione rispetto a questi allarmi. Invece negli ultimi vent’anni poco o nulla è stato fatto a livello nazionale per garantire delle riserve idriche”.

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