NEWS:

Per Tamberi sorriso amaro, l’oro mondiale sfugge ancora: è solo quarto

'Gimbo' si ferma ai piedi del podio, con un quarto posto figlio dell'infortunio alla gamba di stacco che da settimane lo condiziona

Pubblicato:19-07-2022 08:10
Ultimo aggiornamento:20-07-2022 11:31

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Il bronzo sfiorato, il sorriso amaro, l’abbraccio all’amico – con cui ha diviso l’oro olimpico – Mutaz Barshim, oggi campione del mondo in solitaria. Sono le istantanee del Mondiale di Gianmarco Tamberi, chiuso con il quarto posto nella finale del salto in alto. A Eugene ‘Gimbo’ si ferma ai piedi del podio, con una “medaglia di legno” figlia dell’infortunio alla gamba di stacco che da settimane lo condiziona e limita ogni volta che spicca il volo.

Eppure c’è la misura stagionale portata a 2,33, il buon avvio di gara, le sensazioni confortanti nella gestione dei salti fino a quando i guai fisici gli presentano il conto. Cruciale la misura di 2,30, quando il marchigiano regala brividi arrivando al terzo tentativo dopo il percorso netto sulla progressione a 2,19, 2,24 e 2,27.

L’oro mondiale va al collo di Barshim, per la terza volta dopo Londra 2017 e Doha 2019, monumentale con una sequenza priva di errori fino a 2,37. Argento al coreano Sanghyeok Woo, salito ai 2,35 del record nazionale, bronzo all’ucraino Andriy Protsenko, che esce nel finale dopo un avvio incerto: anche lui salta 2,33 come ‘Gimbo’, ma va sul podio per non aver commesso errori contro il secondo tentativo dell’azzurro.


Tamberi ripartirà da qui. La voglia è quella di riprovarci subito, rimettersi nelle condizioni fisiche giuste per lottare e preparare la rincorsa ai Mondiali di Budapest del prossimo anno. Prima, già tra poche settimane, l’appuntamento con gli Europei di Monaco che sembra però in bilico (“Vediamo se rischiare, voglio guarire bene”, le sue parole alla Rai dopo la finale di Eugene). Poi testa e cuore al matrimonio di settembre con la fidanzata Chiara, ma anche al ‘divorzio’ con il papà allenatore Marco: la crisi, sempre sottotraccia negli ultimi anni tra alti e bassi, era scoppiata a pochi giorni dall’appuntamento iridato, rientrata e rimandata per tenere alta la concentrazione in Oregon. Anche questo sarà un ulteriore tassello da inserire al proprio posto prima di iniziare la ricerca del salto perfetto, quello mondiale, l’unico che ancora gli manca.

“L’ORO AI MONDIALI? ARRIVERÀ, CI RIPROVO A BUDAPEST”

“L’oro mondiale? Arriverà. Diciamo che se arrivo quarto in queste condizioni, ho tutte le carte in regola. Adesso vediamo se è il caso di rischiare per gli Europei di Monaco: qui mi sono messo in gioco ma ne valeva la pena. Non dico che non salterò a Monaco ma devo prima guarire per stare bene in ottica Budapest (sede dei prossimi Mondiali nel 2023, ndr)”. Così Gianmarco Tamberi ai microfoni della Rai al termine della finale del salto in alto ai Mondiali in Oregon, chiusa al quarto posto.

“QUI IN CONDIZIONI DIFFICILI, NON POSSO LAMENTARMI”

“Non posso lamentarmi di come sono riuscito a gestire la gara: in pochi avrebbero messo anche solo un euro su 2,33 oggi vista anche la qualificazione in cui ho speso tante energie. Non posso dire di essere contento perché con la medaglia di legno ci faccio veramente poco, ma non posso lamentarmi perché sono arrivato qui in condizioni difficili”.

“So di stare bene, a parte questi dolori ogni volta che faccio la rincorsa: oggi ho dovuto lottare tanto con le mie difficoltà e mettere a posto le cose salto dopo salto – ha aggiunto ‘Gimbo’ ai microfoni della Rai – Ma quando indosso la maglia dell’Italia mi riesco a trasformare davvero. Stamattina mi sono svegliato e avevo voglia di spaccare tutto. Alla fine ce l’ho anche quasi fatta, ma il merito va a loro che sono andati fino a 2,37″, ha detto riferendosi a Barshim, nuovo campione del mondo, e al coreano Woo Sanghyeok, argento, che ha saltato 2,35. “Io ci ho messo l’anima e il cuore ma non sono riuscito a portare a casa niente se non un esempio di resilienza“, ha concluso Tamberi.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it