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In Veneto obbligo di tampone per chi arriva dai Paesi europei “con criticità”

Il governatore Zaia firma l'ordinanza: chi arriva o rientra da alcuni Stati (tra cui Francia, Regno Unito e Spagna) dovrà sottoporsi a un test antigenico o molecolare all'aeroporto o comunque entro 24 ore dall'ingresso nella regione

Pubblicato:19-07-2021 16:20
Ultimo aggiornamento:19-07-2021 16:20

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VENEZIA – Chi arriva in Veneto da Regno Unito, Malta, Spagna, Grecia, Slovenia, Croazia, Paesi Bassi, Belgio, Portogallo, Francia, Cipro, Lussemburgo, Romania e Bulgaria, e non ha ancora ricevuto la vaccinazione contro il Covid, dovrà effettuare un tampone antigenico o molecolare direttamente all’aeroporto al momento dell’arrivo, o al limite in uno dei punti tampone entro 24 ore dall’ingresso in Veneto. Lo prevede l’ordinanza firmata oggi dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.


Il provvedimento prevede anche che gli operatori sanitari effettuino un tampone prima di rientrare al lavoro dopo un periodo di ferie di almeno tre giorni, indipendentemente da quale sia stata la loro meta di vacanza. Gli armatori delle navi da crociera che attraccano nei porti veneti dovranno far effettuare il tampone ai passeggeri che intendono scendere. In generale, infine, tutti coloro che entrano in Veneto da un Paese estero sono invitati ad effettuare un tampone, e per agevolare la cosa i centri regionali continueranno ad effettuare tamponi gratuiti, così come gli appositi presidi sanitari che saranno attivati in porti e aeroporti.


Si tratta di un’attività prudenziale che riguarda in particolar modo alcuni Paesi europei per i quali l’Ecdc, l’European Centre for Disease Prevention and Control, segnala delle criticità”, spiega Zaia. “Peraltro anche in Veneto abbiamo casi di positività al rientro, poi trasmessa a soggetti che finiscono in ospedale oppure in terapia intensiva. In via di estrema cautela per la salute dei cittadini, per chi rientra da questi Paesi Europei, e che non è vaccinato, si fa obbligo di effettuare un tampone, dando l’opportunità di effettuarlo, o all’arrivo in aeroporto, o in uno dei centri tampone del territorio”. Si tratta di “un lavoro di prevenzione – ribadisce il governatore – Vediamo che la campagna vaccinale sta funzionando anche in relazione ai soggetti ricoverati. Perciò è necessario che tutti ci mettiamo d’impegno nel collaborare per mantenere viva l’azione di screening nella popolazione”.

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