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Sud Sudan, finiti i vaccini anti-Covid: la campagna si ferma

La maggior parte dei farmaci è stata donata al vicino Kenya a causa del rischio che le fiale scadessero prima che fosse possibile distribuirle in modo efficiente

Pubblicato:19-07-2021 13:17
Ultimo aggiornamento:19-07-2021 13:17

vaccino covid sud sudan
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ROMA – Chiusi i centri per la vaccinazione anti-Covid in Sud Sudan, un Paese divenuto indipendente solo nel 2011 e colpito poi da anni di conflitto civile. All’origine della decisione, comunicata dal ministero della Sanità, l’esaurimento delle scorte di farmaci.

Secondo le informazioni disponibili, a oggi il governo di Juba ha ricevuto 132mila dosi del vaccino Astrazeneca grazie al meccanismo multilaterale Covax. La maggior parte dei farmaci, però, è stata donata al vicino Kenya a causa del rischio che le fiale scadessero prima che fosse possibile distribuirle in modo efficiente.

Secondo dati del ministero della Sanità, il programma di immunizzazione ha incontrato difficoltà e a oggi sarebbero state vaccinate solo 50mila persone con la prima dose e 4mila con entrambe quelle necessarie. Circa 9mila gli operatori sanitari vaccinati.


Abbiamo utilizzato con successo il 95 per cento delle dosi disponibili, con un tasso di spreco di circa il 4 per cento, che è un dato accettabile” ha detto John Rumunu Pasquale, direttore generale del ministero.

A preoccupare, in un Paese dove vivono circa dieci milioni di persone, oltre otto milioni delle quali bisognose secondo l’Onu di assistenza umanitaria nel 2021, la diffusione delle varianti Covid “alpha”, “delta” e “beta”.

Prima dello stop, i vaccini erano inoculati solo in tre strutture tutte nella capitale: il Juba Teaching Hospital, il Juba Military Hospital e il Juba Police Hospital.

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