NEWS:

A San Lorenzo striscioni accolgono Raggi: “Noi bombardati tutto l’anno”

Una cittadina alla sindaca: "Da voi solo parole, sono disgustata dalla politica"

Pubblicato:19-07-2021 12:16
Ultimo aggiornamento:19-07-2021 12:16

striscioni_san_lorenzo_raggi
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – “Ricordate i morti, rispettate i vivi”, “Bombardati tutto l’anno” con questi due grandi striscioni il Comitato di quartiere San Lorenzo ha accolto la sindaca di Roma Virginia Raggi, al suo arrivo nel Parco dei Caduti, nel cuore del quartiere romano, in occasione della cerimonia del 78esimo anniversario del bombardamento di San Lorenzo. “SOS, San Lorenzo, pago quindi pretendo” recitano invece tre lenzuoli esposti da altrettante finestre di una palazzina che si affaccia sul parco. Prima dell’inizio della cerimonia, Raggi ha avuto modo di incontrare i rappresentanti del Comitato che hanno esposto il motivo della protesta: “Non ce la facciamo più, ci sentiamo abbandonati. Qui di notte accade di tutto. La spazzatura, il degrado regnano ovunque“, hanno detto alla prima cittadina che ha risposto: “Abbiamo già predisposto un’ordinanza sul consumo di alcol, ne parliamo costantemente anche con il Prefetto di Roma che è persona sensibile su questi temi, vi prometto un incontro quanto prima per discutere in maniera approfondita di tutte le questioni”.


“Perché la sindaca non viene di notte a vedere quello che succede?”, racconta una cittadina. Le fa eco un’altra donna: “Per questa cerimonia hanno pulito il parco per 5 giorni. Negli altri 360 giorni qui non si vede nessuno. Viviamo nel degrado. Non è possibile”.
Faccia a faccia per Virginia Raggi anche con un’insegnante in pensione, una anziana cittadina del quartiere che le ha detto: “Verba volant. Sono disgustata dalla politica”. “La posso capire”, ha risposto Raggi. “No lei non può capire, io non prendo il suo stipendio”, ha chiuso la conversazione l’insegnante che ha proseguito per la sua strada.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it