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Migranti, vescovi: Salvare vite; Vaccini, per il ministro obbligo si può graduare; Mattarella: Cercare verità su Borsellino

Edizione del 19 luglio 2018

Pubblicato:19-07-2018 17:59
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:23
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MIGRANTI, IL MONITO DEI VESCOVI: SALVARE LE VITE SEMPRE

I vescovi italiani si fanno sentire sulle morti di migranti nel Mediterraneo. Il presidente della Cei Gualtiero Bassetti chiede di “custodire la vita, a partire da quella più esposta, umiliata e calpestata”. Parole che riecheggiano in quelle del presidente della Camera Roberto Fico, per il quale “le persone vanno salvate sempre e comunque”. Netta la replica del ministro dell’interno Matteo Salvini: “Salveremo le vite riducendo le partenze. Ma non riapriremo i porti”, dice il vicepremier.

VACCINI, IL MINISTRO: OBBLIGO SI PUO’ GRADUARE

Sull’autocertificazione dei vaccini servono razionalità e buon senso. L’obbligatorietà c’è, ma si può graduare. Ne è convinta il ministro della Salute Giulia Grillo: ci sono regioni – dice- che hanno coperture vaccinali alte, altre ne hanno più basse. L’obbligatorietà va quindi graduata con interventi mirati per intensità e nel tempo, pure a livello territoriale. Per queste ragioni – spiega il ministro – contestammo il decreto Lorenzin, perché all’improvviso metteva dieci vaccini obbligatori quando il giorno prima ce ne erano quattro, neanche obbligatori.


CERIMONIA DEL VENTAGLIO, FICO: SARÒ PRESIDENTE DI LOTTA

Un presidente istituzionale ma anche un combattente. Durante la cerimonia del Ventaglio il presidente della Camera, Roberto Fico, assicura il suo impegno ad “andare nei luoghi dove c’e’ maggiore sofferenza. Lo Stato deve andare nei territori abbandonati- dice Fico, e assicura: “Io ci saro'”. Il Parlamento deve essere centrale, la riforme della Costituzione e la legge elettorale devono partire da qui, non dal governo. “Meno decreti e più leggi”, scandisce il presidente.

BORSELLINO, MATTARELLA: CERCARE LA VERITA’ SULLA STRAGE

“Non smettere di cercare la verità su quella strage”. Lo chiede il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nel giorno del 26esimo anniversario della strage di via D’Amelio, a Palermo, dove persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della scorta. L’appello del Capo dello Stato e’ condiviso da una vasta schiera di personalita’, dal segretario Pd Maurizio Martina, oggi nel capoluogo siciliano al quartiere Zen, al ministro della giustizia Alfonso Bonafede che ha chiesto scusa alla famiglia a nome dello Stato.

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