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Rosy Bindi a Latina al convegno sulle mafie: “Questo territorio esempio nazionale”

"Ogni cittadino è presidio di legalità"

Pubblicato:19-07-2017 09:47
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:32

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ROMA – Rosy Bindi, Presidente della Commissione parlamentare antimafia, è intervenuta nel pomeriggio di ieri nel convegno su “Il radicamento mafioso nel nostro territorio e il contrasto alle mafie”. L’incontro si è svolto nella Sala De Pasquale del Comune di Latina. A dare il benvenuto, il Sindaco Damiano Coletta, il quale ha ricordato come il riscatto della città sia partito con l’operazione Don’t Touch del 2015.

Vestito chiaro, combattiva più del solito, Rosy Bindi esordisce decisa: “Dovete essere orgogliosi dell’intitolazione del vostro parco a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, due figure che uniscono il Paese invece di dividerlo”. Una sala De Pasquale piena, ma con pochi giovani presenti. Giovani chiamati in causa da Rosy Bindi, quando ha ricordato la loro gioiosa partecipazione alla prima grande manifestazione contro le mafie a Latina del 21 marzo 2014, ma anche da Giampiero Cioffredi, Presidente dell’Osservatorio per la sicurezza e legalità della Regione Lazio. Il quale ricorda quella data come il giorno della speranza per il territorio pontino, dopo i dubbi iniziali sulla riuscita di quell’evento.

“Le mafie hanno approfittato sia dei punti di forza sia dei punti deboli della Provincia di Latina – ha ricordato Rosy Bindi – ; il turismo è uno dei punti di forza. Così come il mercato ortofrutticolo di Fondi. Per loro il business è quello delle strutture alberghiere sulla vostra bellissima costa. Quello dei rifiuti è il principale punto debole. Ricordate che ogni cittadino è presidio di legalità”. Latina in questi anni è diventata laboratorio antimafia nel Lazio, sostiene la Bindi. Esempio a livello nazionale. Perché tanto si è fatto e tanto si sta facendo in questo territorio. La città ha reagito: le istituzioni e i cittadini. Non bisogna però scindere il capoluogo dalla sua provincia.


Grandi passi in avanti sono stati fatti contro il caporalato secondo Marco Omizzolo, giornalista e sociologo, da anni in prima linea su questo fronte. I lavoratori cominciano a denunciare. Oggi hanno più coraggio. Nel suo intervento invita però a non trascurare il ruolo che iniziano ad avere le mafie straniere nelle nostre campagne.

Alla chiusura dei lavori, il Sindaco Damiano Coletta ha invitato i cittadini ad essere più responsabili e meno indifferenti verso i fenomeni mafiosi che ancora si verificano nel territorio.

(Fonte LatinaQuotidiano.it)

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