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E’ Festa del Pane, a Expo in scena i piatti antispreco della tradizione contadina

Dalla panzanella al pane cotto con verdure, dalle bruschette alle polpette, dai canederli alla ribollita: tante le ricette per riutilizzare il pane

Pubblicato:19-07-2015 11:07
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:27

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ROMA –  Quasi la metà degli italiani (46 per cento) mangia il pane avanzato dal giorno prima, con una crescente, positiva tendenza a contenere gli sprechi favorita anche dalla crisi, ma si registra anche un ritorno al passato con oltre 16 milioni di italiani che, almeno qualche volta, preparano il pane in casa, secondo il rapporto Coldiretti/Censis 2014.

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E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione della ‘Festa del Pane’ di Expo al Padiglione Coldiretti, dove sono stati preparati i piatti antispreco che recuperano il pane avanzato, dalla panzanella al pane cotto con verdure, dalle bruschette alle polpette, dai canederli alla ribollita. Secondo un sondaggio on line condotto dal sito www.coldiretti.it sono diverse le tecniche utilizzate per evitare quello che una volta veniva considerato un vero sacrilegio, con il 18 per cento degli italiani che lo surgela, il 12 per cento lo grattugia, il 15 per cento lo dà da mangiare agli animali mentre nel 9 per cento delle famiglie il pane non avanza mai. In molti utilizzano il pane raffermo per la preparazione di particolari ricette che vengono spesso dalla tradizione contadina.


“Evitare lo spreco del pane ha un grande valore simbolico, come ci ha ricordato Papa Francesco nell’udienza che ci ha concesso ad inizio anno invitandoci a non scherzare con il pane come ci hanno insegnato i nonni e a ripensare a fondo il sistema di produzione e distribuzione del cibo”, dice il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, che ha poi ricordato come “la lotta agli sprechi è tra gli obiettivi indicati dalla Carta di Milano per Expo”. Le ricette di recupero – informa la Coldiretti – sono tantissime e nella maggior parte dei casi hanno dato vita a famosissimi piatti della tradizione gastronomica italiana, dai canederli trentini ai ‘capunsei’ lombardi fino alla panzanella e alla ‘pappa al pomodoro’ della Toscana ma anche al pane cotto e rape tipico della Puglia. D’altra parte- precisa la Coldiretti- la necessità di conciliare le caratteristiche qualitative con il contenimento della spesa ha spinto un numero crescente di famiglie alla preparazione casalinga del pane. Il pane è una componente importante della dieta degli italiani anche se il consumo – rileva Coldiretti – è sceso nel 2014 al record negativo di circa 90 grammi, pari a meno di due fettine di pane al giorno (o due rosette piccole) a persona. Nel 1861, anno dell’Unità d’Italia, si mangiavano ben 1,1 chili di pane a persona al giorno.

Da allora si è verificato un profondo cambiamento degli equilibri nutrizionali della dieta con un progressivo contenimento dei consumi di pane che nei tempi recenti sono scesi- sottolinea la Coldiretti- nel 1980 intorno ai 230 grammi a testa al giorno, nel 1990 a 197 grammi, nel 2000 a 180 grammi, nel 2010 a 120 grammi e nel 2012 a 106 grammi per arrivare a meno di 100 grammi già nel 2013. Numeri ben differenti da quelli dei Paesi che guidano la top ten mondiale dei consumi di pane, che vede al primo posto la Turchia, con 105 chili di pane pro capite consumato, il triplo degli italiani, seguita dal Cile, con 96 chili a testa. Al terzo posto gli argentini (76 chili pro capite annui), seguiti a pari merito da svizzeri, polacchi e greci, tutti con 70 kg annui. Poco sotto gli irlandesi (68 chili) che precedono ungheresi e olandesi, appaiati a quota 60 chili. Chiudono la classifica i tedeschi, con 55 chili di pane pro capite. In Italia la spesa familiare per pane, grissini e crackers ammonta a quasi 8 miliardi all’anno. Ad essere preferito- conclude la Coldiretti- è il pane artigianale che rappresenta l’88 per cento del mercato con un consumo in costante calo mentre, a differenza, cresce negli ultimi anni la domanda dei prodotti i sostitutivi del pane come crackers, grissini e pani speciali.

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