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Giornale radio sociale, edizione del 19 giugno 2019

Giornale radio a cura di http://www.giornaleradiosociale.it/

Pubblicato:19-06-2019 08:37
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:25
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ECONOMIA – Tutto fermo. La povertà resta stabile in Italia con la situazione drammatica al Sud. Il servizio è di Giuseppe Manzo. (sonoro)

DIRITTI – Porti aperti alle armi. Arriverà domani a Genova la nave saudita Bahri Jazan per imbarcare quattro gruppi elettrogeni destinati alle comunicazioni per operazioni aeree o terrestri. Le organizzazioni pacifiste rinnovano l’appello al governo di “sospendere l’invio di ogni tipo di materiali d’armamento alla coalizione capeggiata dall’Arabia Saudita” che in Yemen sta operando bombardamenti che gli esperti Onu hanno definito “crimini di guerra”.

SOCIETA’ – Acque torbide. I Paesi del Mediterraneo non sono capaci di gestire i propri rifiuti di plastica e questo si traduce in livelli record di inquinamento nel mare Mediterraneo. Il nuovo report del Wwf fa emergere tutte le criticità. Come sottolinea Eva Alessi dell’associazione ambientalista. (sonoro)


INTERNAZIONALE – Sos Ebola. Dopo la Repubblica democratica del Congo, dove ha finora causato 1400 vittime, il virus si sta diffondendo anche in Kenya e Uganda. Per evitare il contagio, il Ruanda ha assunto misure di contenimento degli spostamenti e imposto dure norme igieniche. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha tuttavia deciso di non dichiarare l’emergenza internazionale per scongiurare potenziali danni economici.

CULTURA – Verso la vittoria. Molte le voci di donne alla ricerca di un riscatto e le storie raccontate in prima persona da chi vive ai margini. Si va dall’immigrazione alla psichiatria, dalla cooperazione internazionale alla disabilità, dal carcere all’inquinamento. Sono 20 le opere finaliste de L’anello debole 2019 che si contenderanno il premio durante il Capodarco L’Altro Festival dal 25 al 29 giugno.

SPORT – Io ci sono. Oltre 200 giovani e migranti scenderanno in campo domani contro le discriminazioni, in occasione della giornata mondiale del Rifugiato. Nei campi di cinque città, Milano, Roma, Bari, Reggio Calabria e Palermo si sfidano ospiti dei centri di accoglienza, studenti, volontari e operatori delle associazioni del terzo settore.

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