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Nel 2014 da Hera 1,6 miliardi sul territorio – LEGGI I RISULTATI DELLE RICERCHE NOMISMA

Due ricerche evidenziano che la multiutility dà un contributo alla competitività delle imprese e ha stabilizzato le attività dei suoi fornitori

Pubblicato:19-06-2015 17:28
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:24

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BOLOGNA – Nel 2014, Hera ha distribuito nei territori nei quali opera circa 1,6 miliardi di euro, il 74% della ricchezza che produce. Un numero che nasce dalla somma del valore aggiunto distribuito ai principali interlocutori per un miliardo, e dal valore economico per le forniture per 506 milioni. E, mentre la raccolta differenziata tocca la quota del 54%, emissioni e ricorsi alle discariche diminuiscono, due ricerche commissionate a Nomisma evidenziano che la multiutility dà un contributo alla competitività delle imprese e ha stabilizzato le attività dei suoi fornitori.

Sono i temi del convegno che si è tenuto oggi nella sede bolognese di viale Berti Pichat, occasione per presentare anche il bilancio sociale 2014 della società. Tra le novità, i risultati nella raccolta differenziata, che si attesta al 54% (52,6% nel 2013), e nel recupero dei materiali conferiti, che arriva al 93,8%. Scema, nel frattempo, il ricorso alla discarica, che diminuisce dal 16,4% nel 2013 al 12,9% del 2014. Rispetto al 2013 scendono del 3% anche le emissioni di CO2. Un’analisi sull’indotto occupazionale, conta 15.291 unità tra i lavoratori diretti e indiretti, con il 97% dei lavoratori del Gruppo assunto a tempo indeterminato e un indice degli infortuni ancora in calo.


Durante la mattinata, sono anche state presentate le due ricerche di Nomisma. La prima aveva l’obiettivo di rilevare quanto la crescita delle comunità locali e del tessuto imprenditoriale siano influenzate dalle utilities fornitrici di servizi energetici, ambientali e di telecomunicazione. Sono state 104 le aziende intervistate, di cui 50 clienti del Gruppo Hera nei territori di Bologna, Modena e Forlì-Cesena.

I risultati hanno messo in evidenza “un contributo dei servizi forniti dalle utilities sulla competitività delle imprese, maggiormente evidente per i servizi energetici”.

Per il 61,5% delle imprese intervistate l’elemento che più influisce sulla competitività è la garanzia della continuità della fornitura (percentuale che sale al 76,2% tra le aziende clienti di Hera Comm), al secondo posto la riduzione e il contenimento del costo dell’energia indicati dal 48,1% del campione (61,9% per i clienti Hera Comm). L’efficientamento energetico, poi, viene ritenuto molto rilevante dal 62,5% delle aziende intervistate, soprattutto da quelle di grandi dimensioni.

Per quanto riguarda i servizi ambientali, le imprese hanno ammesso che un gestore unico per tutti i servizi ambientali è un elemento strategico. Non solo, ma per il 60% è importante che sia localizzato nel territorio. Inoltre tre imprese su quattro ritengono che la gestione dei rifiuti industriali abbia contribuito a migliorare la competitività dell’impresa in termini di affidabilità del servizio e una su tre dichiara che il fornitore ha contribuito allo sviluppo di nuove opportunità legate allo smaltimento e al recupero di materia.

Passando alle telecomunicazioni, per le intervistate, sono fondamentali per la competitività i servizi di trasmissione dati tra più sedi (81%), internet (76%) e i servizi di datacenter (75%). Per le imprese clienti di Acantho, società di telecomunicazioni del Gruppo Hera, il contributo di questi fattori è ancor più evidente per il servizio di datacenter e quello di trasmissione dati tra le sedi. Il 66,7% delle imprese dell’Emilia-Romagna clienti di Acantho, inoltre, ritiene competitivo il territorio in termini di infrastrutturazione telematica.

La seconda ricerca di Nomisma ha invece studiato lo sviluppo dei fornitori e ha coinvolto un campione di 593 imprese, di cui 354 fornitrici di Hera. Nel periodo 2011-2013, Hera ha avuto un ruolo stabilizzante nelle attività dei fornitori, in particolare per il 65% di quelli di piccola-media dimensione. Tra i fattori principali sono stati riconosciuti la stabilità della domanda, la continuità del rapporto nel tempo, la sicurezza dei pagamenti e il rispetto delle tempistiche. Inoltre un’impresa su tre ha dichiarato di avere acquisito nuovi spazi di mercato, una su quattro ha introdotto innovazioni di processo e prodotto o certificazioni e il 22% delle imprese ha aumentato l’occupazione.

“Dietro i molti numeri contenuti nel bilancio non c’è solo quello che abbiamo fatto, ma anche il futuro che abbiamo in mente, in una continua ricerca del migliore equilibrio economico, sociale e ambientale per i nostri stakeholder”, commenta Stefano Venier, amministratore delegato di Hera. Il quale promette di continuare a investire nella “cultura di impresa” e a ricercare “eccellenza, efficienza, crescita e innovazione”.

I risultati “dimostrano che la nostra azienda riesce a crescere sempre di più proprio perché è sostenibile e radicata nei territori, mette in campo ogni anno importanti politiche di investimento e di distribuzione di ricchezza, crea soddisfazione per i propri clienti, ma è anche e soprattutto un elemento di sviluppo per le comunità locali alle quali rivolge i propri servizi, aspetto confermato anche dalle ricerche Nomisma che sono state discusse oggi”, afferma Tomaso Tommasi di Vignano, presidente esecutivo di Hera. Il mezzo miliardo di euro distribuito ai fornitori “conferma che il Gruppo non cresce a discapito dei territori in cui opera, bensì nei loro interessi”.

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