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Ddl Concorrenza, ok del Cdm a porre la questione di fiducia

Entro dicembre 2022 è necessario approvare non solo la legge delega, ma anche i relativi decreti delegati

Pubblicato:19-05-2022 20:21
Ultimo aggiornamento:20-05-2022 11:44

draghi
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ROMA – Il Consiglio dei Ministri dà l’assenso a porre la questione di fiducia sul ddl Concorrenza. Nel corso delle sue comunicazioni in Cdm, il Presidente del Consiglio ha informato i ministri sull’iter del ddl Concorrenza ricordando che – sulla base degli impegni assunti con il Pnrr – entro dicembre 2022 è necessario approvare non solo la legge delega, ma anche i relativi decreti delegati.

Dopo aver ripercorso la cronistoria dei vari passaggi in Senato del ddl, Draghi ha segnalato la necessità “nel pieno rispetto delle prerogative parlamentari”, di porre in essere tutte le iniziative per richiedere un’iscrizione in Aula del provvedimento entro la fine di maggio, in modo da pervenire a una rapida approvazione e procedere alla trasmissione alla Camera.

DRAGHI: “RAPIDA APPROVAZIONE O A RISCHIO UN OBIETTIVO DEL PNRR”

“Il mancato rispetto” della tempistica per l’approvazione del ddl concorrenza “metterebbe a rischio, insostenibilmente, il raggiungimento di un obiettivo fondamentale del Pnrr, punto principale del programma di Governo”. Così il presidente del consiglio Mario Draghi, nel corso del Cdm.


ORLANDO: “SÌ A FIDUCIA, NON METTERE A RISCHIO PNRR”

“Chi mette a rischio il Pnrr per ragioni di propaganda elettorale, anche a fronte di una raggiunta intesa che tiene conto dei punti di vista delle categorie, si assume una enorme responsabilità in un momento come questo. Il Pd lavora prima di tutto per realizzare le riforme necessarie ad ottenere e utilizzare le risorse europee. Questa è la ragione per cui è nato questo Governo. Per questo, abbiamo ribadito la nostra disponibilità a sostenere le soluzioni che l’Esecutivo riterrà più opportune. In questo senso abbiamo dato adesione alla proposta di porre la questione di fiducia sul Ddl Concorrenza”. Così il ministro del Lavoro Andrea Orlando uscendo da Palazzo Chigi al termine del Cdm.

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