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F1, la ri-partenza del Mondiale: a Barcellona corrono gli sviluppi

Al Gp di Spagna la seconda "rivoluzione tecnica". E Sainz cerca in casa la sua prima vittoria

Pubblicato:19-05-2022 13:57
Ultimo aggiornamento:19-05-2022 13:57

F1_CREDITS_FERRARI
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(Foto Ferrari)

ROMA – La Formula 1 torna in Europa ancora in hangover. Le paillettes di Miami, il contesto sguaiato, la vipperia accessoria: tutto alle spalle. A Barcellona si torna in confort zone: circuito tradizionale, pista da test e sviluppi. È come una ripartenza dopo cinque round, per il Mondiale. Già sede dei primi test precampionato, il Circuit de Barcelona-Catalunya è un punto di svolta, perché al Gp di Spagna scendono in pista gli aggiornamenti tecnici, una fase “nuova” del campionato.

FERRARI E RED BULL ‘A DIETA’

La Ferrari arriva in Spagna dopo la doppietta sul podio di Miami e con Carlos Sainz che cerca, in casa, la sua prima vittoria in F1: ci saranno 3.500 tifosi tutti per lui, assiepati su una tribuna dedicata, la cosiddetta “Grada CS55”. La parola d’ordine è dieta, per la Red Bull come per le Rosse. La F1-75 dovrebbe perdere grammi per migliorare la gestione gomme, e montare un nuovo fondo e aggiornamenti su alettoni e pance. La RB18 di Max Verstappen, che nelle ultime due gare ha rosicchiato il vantaggio di Leclerc fino a ridurlo alla “miseria” di 19 punti, porta in Spagna un upgrade da -7 kg, con nuova componentistica di parti aerodinamiche e telaistiche, su fondo e diffusore. Insomma una piccola rivoluzione.


IL CIRCUITO: POCHI SORPASSI E OCCHIO ALL’EFFETTO SUOLO

Il layout del tracciato – con curve da alta, media e bassa velocità, cambi di direzione, ondulazioni e il lungo rettilineo d’arrivo – è infatti un impegnativo banco di prova anche per l’ormai famigerato “effetto suolo”. Nel corso degli anni il Circuit de Barcelona-Catalunya s’è guadagnato la nomea di pista complicata per i sorpassi. Se il copione dovesse cambiare, vorrebbe dire che la F1 ha centrato l’obiettivo, con le nuove regole. A Barcellona il vento è una componente tradizionale: la maggior parte delle vetture adotteranno una configurazione aerodinamica a medio-alto carico. Due le zone Drs: una sul rettilineo principale, che porta alla prima chicane, e un’altra dopo la curva 9 sul rettilineo di ritorno. Da percorrere ci sono 66 giri da 4.675 metri: un viaggio da 308,424 chilometri totali.

LA MERCEDES PROVA A RIPARTIRE

Dov’è finita la terza incomoda? La Mercedes corre, per ora, con la zavorra di un Hamilton fuori dalla lotta per il titolo. Il team di Brackley continua a lavorare sul porpoising che tanto affligge il pluri-iridato e George Russell. Il nuovo pacchetto che la W13 dovrebbe montare a Barcellona dirà tantissimo del destino cui è atteso il resto della stagione: ci sarà un nuovo fondo, alettoni anteriori e posteriori aggiornati.

ALONSO SOGNA IL BIS DOPO NOVE ANNI

C’è attesa anche per una eventuale “rinascita” dell’Aston Martin di Vettel e Stroll, per la rinnovata competitività della Haas VF-22 di Magnussen e Mick Schumacher, e soprattutto per la Alpine di Fernando Alonso. Lo spagnolo ha vinto la sua ultima gara proprio a Barcellona, la bellezza di nove anni fa. Dopo il nono posto nella tappa d’apertura in Bahrain, il due volte campione del mondo ha raccolto problemi tecnici, incidenti, penalità e strategie un po’ naif. Dice che “in F1 l’età non conta”. Che è “più forte adesso di quando avevo 25 anni”. E che preferirebbe avere “un alettone nuovo piuttosto che tre anni in meno”. Barcellona è casa anche per lui. Sainz e Alonso, il doppio volto generazionale della Spagna in pista. In Catalogna si riparte, tutti, ma loro di più.

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