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Ucraina, Salvini a Draghi: “Chieda il cessate il fuoco in 48 ore”

Il leader leghista interviene in aula al Senato dopo l'informativa del premier. E gli chiede di sbloccare i porti ucraini, di candidare Odessa anziché Mosca per Expo 2030 e di farsi garante della pace insieme a Francia e Santa Sede

Pubblicato:19-05-2022 12:36
Ultimo aggiornamento:19-05-2022 14:27

matteo salvini mario draghi
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ROMA – “Anche oggi il Santo padre ricevendo gli ambasciatori ha detto che bisogna ricercare la pace. Mi spiace che qualche ignorante in quest’aula rumoreggi quando si cita il Santo Padre che è uomo di Stato”, dice Matteo Salvini, in aula al Senato dopo l’informativa del presidente del Consiglio Mario Draghi sull’evoluzione della guerra in Ucraina.

LE PROPOSTE DI SALVINI A DRAGHI

Il leader leghista rivolge tre richieste al premier: la prima riguarda lo sblocco dei porti ucraini. “Lei, presidente Draghi, ha detto che sarebbe bello che Biden chiedesse a Putin di sbloccare i porti per il grano. Lo chieda lei lo sblocco delle navi, lo sblocco dei porti, sono convinto che alla sua richiesta arriverà una risposta positiva, si faccia promotore di questo piccolo grande gesto”.

Il secondo appello del segretario del Carroccio a Draghi riguarda la sede di Expo 2030, per cui si è candidata Mosca. “Proponga Odessa al posto della capitale russa“, è l’esortazione di Salvini a Draghi. “Sono convinto che l’ascolteranno con attenzione”. Come noto, anche Roma ha presentato la sua candidatura per l’Esposizione universale.


Infine, il leader leghista lancia la terza proposta al presidente del Consiglio: “Cessate il fuoco in 48 ore con Italia, Francia e Santa Sede pronti a essere garanti“. “Sono convinto – ribadisce Salvini – che sarà ascoltato con attenzione. Che l’Italia sia promotrice di dialogo e di pace. E non lo dico perché mi ha chiamato Putin stanotte. Lo dico perché la pace si ottiene seriamente lavorando con tutte le persone con cui bisogna lavorare, non sventolando bandiere“.

Il senatore del Carroccio, che lo scorso 16 maggio aveva incontrato il premier a palazzo Chigi, auspica che ciò avvenga nel solco di “un’Europa libera e sovrana, alle dipendenze di nessuno. E vedrà – si rivolge a Draghi – che al posto di parlare di armi si parlerà entro la fine di questo mese di pace. La pace significa salvare il lavoro”.

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Chi vorrebbe mandare armi per i prossimi sei mesi poi a settembre vada davanti alle fabbriche che stanno chiudendo e lo dica ai lavoratori italiani. La guerra per loro significa non mangiare più. Pace e lavoro subito sono possibili”, conclude Salvini.

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