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Lack of work and study impact young Brazilians

The group is known as “nem-nem” (neither-nor) and is made up of a majority of women and blacks

Pubblicato:19-05-2021 18:53
Ultimo aggiornamento:19-05-2021 18:53
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nem nem brasiliani
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by Bianca Oliveira

SAO PAULO – A survey launched earlier this week by the Getúlio Vargas Foundation’s social policy center (FGV Social) shows an increase in young people aged 15 to 29 years away from the labor market and studies in the fourth quarter of 2020. Throughout the year, this percentage reached 29.33%, a record rate since the beginning of monitoring in 2012.

This group is known as “neither-nor” (neither-nor), neither works nor studies, and its growth shows the high vulnerability of young Brazilians in times of crisis and, consequently, a negative impact on the social rise of this generation, as explained by the director of FGV Social, Marcelo Neri, in a presentation to launch the research.


“Youth is an important phase of social ascension and if at this stage of entry into the labor market there is a great recession, as we observe in the last year, this can compromise the entire trajectory of a generation, that is, after the recession the consequences of it continue as a scar that was not well closed.”

The highest percentages of “neither-nor” (neither-nor) in the last quarter of 2020 were among women (31.29%), blacks (29.09%), residents of the Northeast (32%) and the periphery of the largest metropolises Brazilians (27.41%) and people with no education (66.81%).

On the positive side, the survey reveals a surprising drop in the school dropout rate during the pandemic, reaching the lowest level in 2020 with 57.95% among young people aged 15 to 29 years. For the economist responsible for the research, the data show new opportunities in teaching.

“Offer digital access for young people, who have a facility to deal with digital, and invest in great content. The best teachers in Brazil can teach young people through digital media and I think we are not taking advantage of this”, says Neri.

The Ministry of Economy is considering the creation of a program to encourage professional qualification focused on the insertion of the so-called “nem-nem” (neither-nor) in the labor market, but the project is still under study.

IN BRASILE AUMENTANO I ‘NEM NEM’, GIOVANI SENZA LAVORO NÉ STUDIO

di Bianca Oliveira

SAN PAOLO DEL BRASILE – Un sondaggio pubblicato in settimana dalla Fondazione Getulio Vargas ha rivelato un aumento dei giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni che si trovano fuori sia dal mercato del lavoro che dallo studio. L’incremento ha riguardato il quarto trimestre del 2020, mentre per l’anno complessivo la percentuale di questa categoria di giovani ha raggiunto il 29,33%, un tasso record dal 2012, anno in cui il Centro studi sulle politiche sociali della Fondazione ha avviato il monitoraggio.

I giovani under 30 che non lavorano né stanno investendo in istruzione o formazione rientrano nella categoria dei “Nem nem”, ossia “né né” in italiano, o “neet” in inglese (“neither in employment or in education or training”). Il loro aumento rivela l’alto grado di vulnerabilità dei giovani brasiliani in tempo di crisi e, di conseguenza, determina un impatto negativo sul progresso sociale di questa generazione, come spiegato dall’economista e direttore del dipartimento Politiche sociali della Fondazione Vargas, Marcelo Neri.

Nel corso della presentazione della ricerca, Neri ha detto: “La giovinezza è una fase importante di crescita sociale e se in questa fase di ingresso nel mercato del lavoro si verifica una forte recessione, come quella che abbiamo osservato nell’ultimo anno, questo può compromettere la traiettoria di sviluppo di un’intera generazione. Ciò significa che, una volta superata la fase recessiva, i suoi effetti continueranno a farsi sentire come una cicatrice che non si è rimarginata bene”.

Secondo lo studio condotto da Neri, nell’ultimo trimestre del 2020 la quota più numerosa di “nem nem” si registra tra le donne (31,29%), gli afrodiscendentii (29,09%), tra i giovani residenti nel Nordest e nelle periferia delle più grandi metropoli brasiliane (rispettivamente 32% e 27,41%) e infine tra i giovani senza istruzione (66,81%).
L’indagine però mette in luce anche un dato positivo, ossia un calo del tasso di abbandono scolastico durante la pandemia, che nel 2020 ha raggiunto il livello più basso, con il 57,95% tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni.

Per l’economista della Fondazione Vargas, questi dati evidenziano quindi che esistono molte opportunità nel settore dell’istruzione: “Bisogna migliorare l’accesso digitale ai giovani, che sono facilitati in questo campo e possono investire in ottimi contenuti. I migliori insegnanti in Brasile possono raggiungere i giovani attraverso i media digitali e penso che, ad oggi, non stiano ancora sfruttando il potenziale di questa opportunità in modo adeguato”.

Il ministero dell’Economia di Brasilia sta valutando la creazione di un programma per incoraggiare l’ottenimento di una qualifica professionale focalizzata sull’inserimento dei giovani “nem nem” nel mercato del lavoro, ma il piano è ancora in fase di studio.

FALTA DE TRABALHO E ESTUDO IMPACTAM JOVENS BRASILEIROS

por Bianca Oliveira 

SAO PAULO – Uma pesquisa lançada no início desta semana pelo centro de políticas sociais da Fundação Getúlio Vargas (FGV Social), mostra um aumento dos jovens entre 15 e 29 anos afastados do mercado de trabalho e dos estudos no quarto trimestre de 2020. Ao longo do ano, esse percentual chegou a 29,33%, taxa recorde desde o início do monitoramento, em 2012.

Esse grupo é conhecido como “nem-nem”, nem trabalham e nem estudam, e o seu crescimento mostra a alta vulnerabilidade dos jovens brasileiros em tempos de crise e, consequentemente, um impacto negativo na ascensão social dessa geração, conforme explica o diretor da FGV Social, Marcelo Neri, em apresentação de lançamento da pesquisa.

“A juventude é uma grande fase de ascensão social e se nessa fase de entrada no mercado de trabalho há uma grande recessão, como a gente observa no último ano, isso pode comprometer toda a trajetória de uma geração, ou seja, passada a recessão as consequências dela continuam como uma cicatriz que não foi bem fechada”.

Os maiores percentuais de “nem-nem” no último trimestre de 2020 estavam entre mulheres (31,29%), pretos (29,09%), moradores do Nordeste (32%) e de periferia das maiores metrópoles brasileiras (27,41%) e pessoas sem instrução (66,81%).

Pelo lado positivo, a pesquisa revela surpreendente queda da taxa de evasão escolar durante a pandemia, atingindo o nível mais baixo em 2020 com 57,95% entre jovens de 15 a 29 anos. Para o economista responsável pela pesquisa, os dados mostram novas oportunidades no ensino.

“Ofertar acesso digital para os jovens, que tem uma facilidade de lidar com o digital, e investir em grandes conteúdos. Os melhores professores do Brasil podem dar aula para os jovens através dos meios digitais e eu acho que estamos fazendo pouco isso”, afirma Neri.

O Ministério da Economia cogita a criação de um programa de incentivo à qualificação profissional focado na inserção dos chamados “nem-nem” no mercado de trabalho, mas o projeto ainda está em fase de estudos

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