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Burundi, Ndayishimiye è il generale fervente e imprevedibile favorito alle elezioni presidenziali

Ad abbozzare un ritratto del candidato del partito di governo è David Gakunzi, scrittore già protagonista dei negoziati di pace del 2000, ora esule in Europa

Pubblicato:19-05-2020 12:51
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:20

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ROMA – Amante delle invettive contro l’Occidente e i vescovi cattolici del suo Paese, “imprevedibile” e animato da fervore religioso: sarebbero alcune delle caratteristiche di Evariste Ndayishimiye, il generale favorito alle elezioni presidenziali che si terranno in Burundi domani. Ad abbozzare per l’agenzia Dire un ritratto del candidato del partito di governo è David Gakunzi, scrittore già protagonista dei negoziati di pace del 2000, ora esule in Europa. 

Negli ultimi anni Ndayishimiye si è fatto notare per le invettive contro l’Occidente e la Chiesa cattolica del Burundi” dice l’intellettuale. “E’ un personaggio imprevedibile: in un primo tempo si era per esempio espresso contro un terzo mandato di Pierre Nkurunziza, salvo poi tornare a esserne un fedele alleato”. Il riferimento è al presidente uscente e al voto contestato del 2015, seguito da proteste e scontri di piazza, con centinaia di morti. Nkurunziza, ex capo ribelle, era stato accusato di bypassare il limite del numero di mandati previsti dalla Costituzione per il solo desiderio di restare al potere. Gli strascichi del conflitto che ne era seguito potrebbero aver avuto un ruolo nella successiva decisione del presidente, comunicata lo scorso anno, di lasciare la guida del Paese. 

Secondo Gakunzi, a ogni modo, in assenza di osservatori internazionali a causa della pandemia di Covid-19, il voto di domani è destinato a confermare al governo il Consiglio nazionale per la difesa della democrazia (Cndd-Fdd). E le linee di continuità tra il vecchio e il nuovo presidente potrebbero essere più d’una. “Ndayishimiye condivide con Nkurunziza un certo fervore religioso” dice Gakunzi. “Sembra persuaso di essere stato scelto da Dio; si dice che un uccello si sia posato sulla testa della sua sposa pochi giorni prima che fosse designato candidato dal Congresso del Cndd-Fdd”. 


Dopo Nkurunziza, un evangelico “born again” divenuto presidente nel 2005, toccherebbe allora a Ndayishimiye. Un cattolico, beninteso, ma pur sempre ispirato. Durante il Congresso del Cndd-Fdd che l’ha incoronato, ha detto di aver ricevuto tanti “segnali della volontà di Dio”. Di lui si sa che scampò a un massacro di studenti hutu fuggendo dall’università e unendosi ai ribelli di Nkurunziza e che ce l’ha con i vescovi, accusati di “seminare divisione” e “attaccare il partito”. 

Di come potrebbe essere da presidente lo spiega ancora Gakunzi: “Potrebbe rivelarsi un altro Nkurunziza o fare lo Nkurunziza senza Nkurunziza; o magari, chissà, scegliere di portare il Burundi sulla via della riconciliazione, della riforme e di una condivisione del potere”. E il nuovo coronavirus? “Nessuna paura, Dio ama il Burundi” ha detto Ndayishimiye, parlando dell'”ecatombe” provocata altrove dalla pandemia. E pazienza per lo stop al campionato e alle coppe di calcio. La decisione ha seguito il primo caso accertato di Covid-19 ma non è stata motivata con l’allarme sanitario: gli stadi servono come seggi per le elezioni di domani.

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