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Mafie, Maria Falcone: “Giovanni strenuo difensore della democrazia”

ROMA - "Giovanni ebbe un grande amore,

Pubblicato:19-05-2017 15:28
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:14

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ROMA – “Giovanni ebbe un grande amore, non era la Sicilia ma l’Italia. Dopo la morte di Giovanni arrivarono vari soggetti che animarono la manifestazione ‘l’Italia parte civile’. Pensando a questa Italia e alla sua strenua difesa della democrazia, penso a Giovanni che prima di essere magistrato antimafia è stato un grande difensore della democrazia nel nostro Paese”. Così Maria Falcone nel corso della presentazione dei palinsesti Rai per il venticinquesimo anniversario della strage di Capaci ‘Palermo chiama Italia’ organizzato dalla fondazione ‘Francesca Morvillo e Giovanni Falcone’ in collaborazione con il Miur che la tv di Stato seguirà con un ricco programma di eventi.

“Ricordo quello che mi disse Giovanni poco prima della strage: dobbiamo far presto perché, con le notizie che abbiamo, abbiamo capito che è in gioco la democrazia del nostro Paese. Con la sua morte e il suo sacrificio Giovanni- prosegue la sorella del magistrato- ha portato al massimo la vittoria dello Stato contro la mafia e la reazione della società civile è stata talmente forte da permettere allo Stato di contrastarla in maniera efficace”.


Un problema, quello del Sud Italia, che secondo Falcone non può essere messo in secondo piano: “L’intera Italia deve partecipare alla lotta contro la mafia, la camorra e soprattutto la ‘ndrangheta, sempre più forte negli ultimi anni. La lotta a tutte le criminalità è una delle esigenze principali del nostro governo”.

Maria Falcone conclude con un ringraziamento al ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli e alla scuola, “istituzione fondamentale dove in questi anni siamo andati a parlare di chi era Giovanni, uomo delle istituzioni che credeva nei valori in cui loro devono credere. È bellissimo sentir dire a questi studenti: “Se ci hanno creduto loro ci crediamo anche noi”“. Un ringraziamento è rivolto dalla professoressa alla Rai “per gli sforzi fatti in questi anni per diffondere in tutta Italia il significato di queste giornate. Per dire ai nostri ragazzi quanto è importante credere e sperare”.

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