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Scuola. Domani lo sciopero generale: lezioni a rischio

La protesta coinvolgerà tutte le professionalità presenti nella scuola

Pubblicato:19-05-2016 16:09
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:45

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ROMA – È in programma per domani, 20 maggio, lo sciopero generale della scuola che coinvolgerà tutte le professionalità presenti nella scuola per l’intera durata delle lezioni: docenti, personale Ata e dirigenti. Indetto dai tre sindacati confederali CGIL, CISL e UIL Scuola e dallo SNALS Confsal – Sindacato Nazionale Autonomo Lavoratori Scuola – lo sciopero causerà non pochi problemi agli studenti che vedranno saltare la normale programmazione scolastica.

Tre le parole chiave che riassumono ragioni e obiettivi della giornata di lotta: contratto, partecipazione, stabilità del lavoro, per superare gli aspetti più devastanti e deleteri della legge 107 del 2015. I sindacati chiedono di rinnovare un contratto fermo da anni, una situazione che la stessa Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima e che si è fatta assolutamente intollerabile. Le parti in causa chiedono un contratto che riconosca in modo adeguato il valore del lavoro in un settore di importanza strategica per il Paese. L’obiettivo è, tra l’altro, quello di riavvicinare le retribuzioni del personale della scuola a quelle di altri comparti della Pubblica Amministrazione e a quelle degli altri Paesi europei.

scuola classe vuota


Lo sciopero rilancia e difende un’idea di scuola in cui tutti i soggetti agiscono nel segno della partecipazione, della collegialità, dell’assunzione di responsabilità condivise. È indispensabile riconquistare aspetti importanti del rapporto di lavoro e che non possono essere gestiti in modo unilaterale e verticistico.

La realtà è molto diversa da quella propagandata dal Governo. L’area del lavoro precario non è affatto diminuita per i docenti, col piano straordinario di assunzioni e col bando di un concorso. Per gli Ata, poi, addirittura zero assunzioni pur essendoci 12.000 posti vacanti. Sono decine di migliaia i precari che non vedono realizzato il loro diritto alla stabilità del lavoro, e rischiano anzi di perderlo per effetto delle scelte compiute dal Governo.

Manifestazioni si terranno in tutte le principali città italiane, organizzate dalle strutture territoriali e regionali dei sindacati CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS Confsal. Si concluderà davanti al MIUR di viale Trastevere la manifestazione di Roma, dove un corteo partirà da Porta San Paolo alle 10.

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