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Credits: Empoli FC/Instagram
ROMA – Lutto nel mondo del calcio. A 63 anni è venuto a mancare Giulio Drago, storico ex portiere dell’Empoli con cui ha giocato in due momenti diversi della propria carriera, in 165 occasioni tra il 1984 e il 1989 e in 19 nella stagione 1994/95. Drago, malato da tempo, con l’Empoli detiene il record di imbattibilità in Serie A, 491 minuti nella stagione 1987/88. Il presidente Fabrizio Corsi, la vicepresidente e Amministratore Delegato Rebecca Corsi, i dirigenti e tutto l’Empoli Football Club, si legge in una nota, hanno espresso “il proprio cordoglio per la scomparsa di Giulio Drago, prima portiere azzurro e poi preparatore dei portieri nel settore giovanile. “È stato protagonista di anni bellissimi, di una pagina di storia indimenticabile per la nostra società- lo ricorda il Presidente Azzurro Fabrizio Corsi- il portiere del primo Empoli che conquistò la Serie A e successivamente la salvezza. Chiusa la carriera da calciatore, ha collaborato per tanti anni con la nostra società come preparatore dei portieri nel settore giovanile, mettendo a disposizione la sua competenza e le sue conoscenze con grande attenzione alla crescita sia tecnica che umana dei ragazzi. Un personaggio che senza dubbio ha scritto la storia della nostra società, che oggi salutiamo con affetto e commozione per quanto fatto con i nostri colori”.
Nato a Caltagirone, continua la nota, il 25 giugno 1962, è cresciuto calcisticamente nel settore giovanile della Juventus, per poi esordire nei professionisti con la maglia della Cremonese, prima di difendere i pali di Bari e Triestina. Arrivò a Empoli nell’estate del 1984, in Serie B, debuttando contro il Bari a novembre. Portiere della prima storica Serie A azzurra, contribuì in maniera determinante alla salvezza. Nel secondo campionato nella massima serie rimase imbattuto per 491 minuti consecutivi senza subire gol. Rimase in azzurro fino al 1989, per poi tornare ad Empoli nella stagione 1994/95, vestendo in totali la nostra per 185 gare. Chiusa la carriera col Pontedera, tornò ancora in azzurro per ricoprire il ruolo di preparatore dei portieri nel vivaio, lavorando con tantissimi giovani portieri azzurri”. Conclude il club: “Alla moglie Patrizia, ai figli Filippo e Matteo e a tutta la famiglia vanno le più sentite condoglianze da parte della società azzurra”.
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