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In Campania si ritorna in presenza anche alle superiori, ma alcuni sindaci prorogano la Dad

Con il passaggio della Campania in zona arancione oggi la campanella è suonata anche per gli studenti delle seconde e terze superiori di primo grado

Pubblicato:19-04-2021 12:01
Ultimo aggiornamento:19-04-2021 12:17

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NAPOLI –  Tornano tra i banchi quasi tutti gli studenti della Campania nel primo giorno in cui la regione si colora di arancione. Due settimane dopo il rientro a scuola degli alunni fino alla prima media, oggi la campanella è suonata anche per gli studenti delle seconde e terze superiori di primo grado e per buona parte degli alunni delle superiori, oltre 300mila in Campania, per cui è disposta la scuola in presenza per almeno il 50% della classe. Ingressi regolari a Napoli ma non in tutti i capoluoghi campani: i sindaci di Benevento, Clemente Mastella, e Avellino, Gianluca Festa, hanno deciso di prorogare la Dad, chiudendo tutti gli istituti superiori per l’intera settimana. Una decisione assunta da decine di altri comuni della Campania. E non si fermano le azioni messe in campo dai gruppi di genitori favorevoli o contrari alla didattica a distanza.

L’associazione Scuole aperte chiede che si seguano alla lettera i protocolli ministeriali su eventuali casi di contagio, segnalando “diversi episodi anomali di messa in quarantena di classi e insegnanti o di chiusura di interi plessi scolastici. La circolare ministeriale 3787 dovrebbe essere applicata solo ai casi sospetti di variante, invece le Asl considerano qualunque contagio in ambito scolastico come un caso di variante. A Torre Annunziata, per esempio, il plesso Caravelli dell’istituto Alfieri è stato chiuso con ordinanza sindacale per 15 giorni per la presenza di soli tre allievi positivi. Ad Aversa, il plesso Borgo è stato chiuso fino al 28 di aprile per un solo caso di positività. In altri casi, gli istituti restano aperti ma intere classi e decine di insegnanti vengono posti in quarantena perché ritenuti tutti, indistintamente, contatti stretti dei positivi, non considerando l’uso di mascherine e il fatto che si siano rispettate le misure di prevenzione”.

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