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Algeria, Filali (Sidra): “Il cambiamento tutto merito dei giovani”

I giovani, che rappresentano il 60% della popolazione, sono i protagonisti dei movimenti di protesta che hanno portato alle dimissioni del presidente Bouteflika. E ora continuano a scendere in piazza perchè il cambiamento prosegua

Pubblicato:19-04-2019 08:14
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:22

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ROMA – “Oggi tutti gli algerini manifesteranno, non hanno più paura. Prima la gente non credeva nel cambiamento. Oggi non solo ci sembra possibile, ma sappiamo che è merito dei giovani, e che spetta a loro ridisegnare il futuro dell’Algeria”. Ne è convinto Nacim Filali, presidente dell’associazione Sidra, che si occupa di promuovere la cittadinanza attiva e la partecipazione dei giovani alla politica nazionale. In questi giorni l’Algeria attraversa “un momento critico, ma che apre a delle possibilità” sottolinea il dirigente in un’intervista con la ‘Dire’: dopo due mesi di proteste contro il quinto mandato di Abdelaziz Bouteflika, il presidente si è dimesso.

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I giovani, che rappresentano il 60 per cento della popolazione, “sono stati i protagonisti di questi movimenti di protesta. D’altronde, l’Algeria è un Paese di giovani governato da vecchi e infatti se prima i ragazzi marciavano per chiedere le dimissioni di Bouteflika, poi hanno continuato: vogliono che tutto il sistema cambi profondamente. Vogliono che le loro istanze siano accolte”. Oggi, come ogni venerdì dal 22 febbraio, è prevista un’altra manifestazione.


Temete violenze come quelle di venerdì scorso? “Abbiamo condannato quegli episodi, ma abbiamo fiducia nell’esercito” risponde Filali. “Inoltre i cortei sono solitamente pacifici, allegri, composti da famiglie anche con bambini piccoli. La violenza non conviene a nessuno”.

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Sidra ha preso parte alla mobilitazione popolare? “Certo, ma come singoli cittadini, non come associazione” risponde l’attivista. “Il nostro ruolo in questo frangente consiste nello stimolare la riflessione e il confronto affinché i giovani siano protagonisti della riorganizzazione della politica, entrino a far parte delle istituzioni e inseriscano le loro istanze nei programmi politici, ideando soluzioni”.

E con questo obiettivo che Sidra ha lanciato l’iniziativa ‘Echebaab Yata7arak‘, che in arabo vuol dire “i giovani passano all’azione”: “Sidra lavora in partnership con una ventina di associazioni sparse sul tutto il territorio” prosegue Filali. “Negli ultimi due anni abbiamo coinvolto circa 3mila giovani, dando loro gli strumenti per partecipare al confronto con le istituzioni e i politici. Ora con questo nuovo progetto, vogliamo raggiungerne molti di più, soprattutto gli universitari”, particolarmente attivi nell’organizzare le marce. “Il momento è cruciale – osserva il dirigente – ma il clima non è mai stato così favorevole. Prima i giovani non si interessavano di politica, né la politica si occupava di loro. Bisogna occuparsi di disoccupazione, nonché favorire l’ingresso degli under 35 in parlamento o nei Consigli regionali e comunali, che allo stato attuale sono pochissimi. Stiamo lavorando anche con i media, affinché gli dedichino finalmente più spazio”.

E le donne? “La marcia dell’8 marzo è stata un evento storico per le algerine, che hanno riconquistato credibilità. A prescindere da quello che accadrà, l’Algeria non sarà più la stessa, e neanche le donne”.


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