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Bologna, i cittadini la amano ma si sentono insicuri. E tutti quei ristoranti etnici…

La ricerca, di tipo 'emozionale', si intitola "Bologna una città allo specchio"

Pubblicato:19-04-2017 16:05
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:08

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BOLOGNA – Il 77% dei bolognesi è contento di vivere sotto le Due torri. In tanti apprezzano la città, vorrebbero che ci abitassero anche i loro figli (il 75%), amano mangiar bene e frequentare i locali e sono pronti a impegnarsi per migliorare l’ambiente a partire dal praticare la raccolta differenziata. Di contro, però, non sono soddisfatti della sicurezza, c’è chi ha paura di uscire la sera, in diversi sono critici sulla gestione dell’immigrazione, il 16% non considera gli stranieri una risorsa e ben il 26% è convinto che ci siano troppi ristoranti etnici in città. Inoltre, i bolognesi sono pessimisti sul reddito e sul futuro. Ecco alcuni dei risultati della ricerca di Inthera “Bologna, una città allo specchio” sul capoluogo emiliano effettuata per Panorama d’Italia discussa oggi a Palazzo d’Accursio, in Cappella Farnese, dal sindaco Virginio Merola col direttore di Panorama Giorgio Mulè.

Si tratta di una ricerca “emozionale” con interviste non più incentrate sui canoni classici, ma su profili (35.000 gli iscritti profilati a livello nazionale) basati sulle leve emotive che muovono i consumi e i valori degli italiani. Le percentuali su Bologna dicono dunque che i suoi cittadini sono contenti e orgogliosi di viverci (il 77%, contro un 69% di Torino e un 61% della media nazionale), soddisfatti della sanità (il 20%) e del verde pubblico. Tra le note dolenti, però, c’è la sicurezza, con un 14% che non è “per niente soddisfatto” contro una media italiana del 10%. Il 16% ha subito nell’ultimo anno un atto criminale e ha paura a uscire da solo di notte. Il 37% dei bolognesi, poi, è molto critico sulla gestione dell’immigrazione in generale in Italia, con un 16% convinto che gli immigrati non siano affatto una risorsa e addirittura un 26% che considera troppo numerosi i ristoranti etnici in città.

I bolognesi in genere non si differenziano in misura statisticamente rilevante dal resto degli italiani, anche se si definiscono poco sognatori e sono più con i piedi per terra della media. E’ anche vero, però che i cittadini felsinei amano divertirsi e apprezzano la buona tavola e il tempo trascorso nei locali pubblici, e amano la vita di famiglia, tanto che il 50% la mette sempre prima del lavoro, pur considerandolo un dovere e un elemento significativo. I bolognesi provano un grande affetto per la città: ci “mettono il cuore” la considerano vera, autentica, bella dentro e fuori. Anche per questo pensano sia un dovere (61%) impegnarsi per l’ambiente, riciclando ad esempio i rifiuti, e il 41% è convinto che sia importante comportarsi da buon cittadino, anche se gli altri non lo fanno. Quanto allo spirito ‘sostenibile’, solo un 14% sarebbe disposto a pagare un prezzo più alto per prodotti eco-compatibili. E ancora, i bolognesi dicono di avere vivaci interessi culturali e artistici (il 35% ama visitare mostre e musei) e manifestano una spiccata apertura mentale verso il nuovo, che siano culture diverse o sviluppi della tecnologia. Sono in media soddisfatti della loro famiglia (il 46%) e degli affetti in genere, ma di nuovo arrivano i lati negativi: il reddito famigliare e i risparmi sono un cruccio più che per la media nazionale. Da qui l’incertezza per il futuro: i bolognesi sono particolarmente pessimisti, il 46% pensa che l’Italia nel prossimo anno andrà peggio e per il 26% fare progetti per il futuro è quasi impossibile.


di Angela Sannai, giornalista professionista

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