BOLOGNA – Sospensione da due a quattro mesi per gli studenti dei collettivi che si sono resi protagonisti del danneggiamento alla porta del Rettorato, durante le proteste contro il caro mensa dell’autunno scorso. E’ la decisione assunta oggi dal Senato accademico dell’Alma Mater di Bologna, che ha deliberato i provvedimenti disciplinari a carico degli attivisti coinvolti nei fatti di qualche mese fa. Per quattro studenti, in particolare, è scattata la sospensione per due mesi, non avendo precedenti. Per un altro esponente dei collettivi, che aveva già subito due mesi di sospensione per il blitz contro il politologo Angelo Panebianco, è stata decisa invece una punizione più severa, ovvero quattro mesi di sospensione.
A proporre di “differenziare le sanzioni” è stato, nel corso della seduta di oggi, lo stesso rettore Francesco Ubertini, che nei giorni scorsi aveva dato mandato a un gruppo di senatori di istruire la pratica sui provvedimenti disciplinari, discussa oggi. “Dobbiamo allargare lo sguardo, non solo al contingente ma anche alla serialità di chi commette questi atti”, ha sostenuto il rettore davanti ai senatori. Per altri due studenti (erano sette in totale gli esponenti dei collettivi coinvolti) il procedimento invece non si è ancora chiuso. Per alcuni problemi di notifica degli atti, infatti, l’iter dovrebbe essere concluso nella prossima seduta del Senato accademico.
di Andrea Sangermano, giornalista professionista
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