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Roma, Festival della Scienza all’Auditorium: protagonista è il cambiamento

Da quest'anno diventa il 'National Geographic Festival delle Scienze'

Pubblicato:19-04-2017 12:43
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:08

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ROMA  – Il cambiamento come chiave di lettura non solo della natura che ci circonda, ma della società in cui viviamo. Sarà questo il tema della dodicesima edizione del Festival della Scienza di Roma che da quest’anno diventa il ‘National Geographic Festival delle Scienze’ grazie alla partnership con “una delle più prestigiose realtà internazionali”, come sottolineato dal presidente della Fondazione Musica per Roma, Aurelio Regina.

LE NOVITA’ DI QUEST’EDIZIONE

Le novità della rassegna, in programma dall’11 al 14 maggio, sono state illustrate stamani nel corso di una conferenza stampa cui ha partecipato anche il vicesindaco di Roma Capitale, Luca Bergamo.

Protagonista sarà la grande ricerca scientifica italiana e internazionale, spesso messa a confronto con filosofi, psicologi, linguisti, giornalisti e artisti del calibro di Patti Smith e Danilo Rea.


Tante le donne coinvolte, a partire dall’astrofisica Sandra Savaglio che svelerà i segreti delle supernovae.

Gli appuntamenti saranno divisi in cinque percorsi specifici:

Changing Future (sul clima e sul nostro futuro); Global Change (sulla globalizzazione); Next Tech (sull’innovazione); Our Evolution (sui grandi sistemi); e Changing Economy (sulle sfide economiche e la lotta alla povertà). Particolarmente innovativa l’offerta dei laboratori. La grande novità di quest’anno sarà la serie di workshop organizzati da FablabforKids dedicati ai giovani.

“Oggi- ha sottolineato Regina- celebriamo un matrimonio che speriamo sia a lungo termine e in cui abbiamo creduto molto. Ricordo anche il supporto straordinario dell’Asi e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. L’Auditorium viene spesso identificato come una grande università con le sue facoltà, e la facoltà delle scienze è sempre stata fra le più frequentate”.

GLI APPUNTAMENTI

Nel corso dei quattro giorni del Festival, ha spiegato il direttore Josè Dosal, l’Auditorium “ospiterà un mix di incontri, dialoghi, conferenze laboratori e spettacoli con protagonista la grande ricerca scientifica: sarà possibile ascoltare il fisico Geoffrey West tracciare il futuro delle grandi città; l’etnologo ed antropologo Marc Augè proporre la sua ricetta per un mondo possibile; la cantante e poetessa Patti Smith riflettere sull’impegno sociale ed ambientale degli artisti; l’astrofisica Sandra Savaglio svelare i segreti delle supernove; ed il filosofo David Weinberger avventurarsi fra musica, intelligenza e psicologia. Tutto questo per noi è motivo di grandissimo orgoglio e gioia”.

“In Italia bisogna superare la distorsione che la cultura e la scienza siano cose separate- ha concluso Bergamo- Siamo cresciuti in una dimensione in cui la cultura è solo l’arte o la letteratura, mentre la scienza è relegata a derivati tecnologici o qualcosa che riguarda la magia. Questo Festival è invece l’occasione per trasferire la cultura scientifica al pubblico. Il Polo del Contemporaneo al quale stiamo lavorando deve essere partner di questo discorso”.

di Alessandro Melia, giornalista professionista

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