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Migranti, Alfano: “L’allarme austriaco è del tutto immotivato”

"Nessuno si illuda di risolvere in fretta una questione che può essere affrontata con successo soltanto nel medio e lungo periodo"

Pubblicato:19-04-2016 09:07
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:35

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angelino alfano

ROMA – “L’allarme austriaco è del tutto ingiustificato, perché non c’è una emergenza in atto. Quindi, la chiusura a senso unico della frontiera è un’azione preventiva rispetto a un ipotetico afflusso, una scelta che va anche contro il buon senso e procura un serio danno economico per il passaggio delle merci”. Lo ha detto a Voci del Mattino, Radio1 Rai, Angelino Alfano, ministro dell’Interno. “Tengo a precisare che per quanto riguarda il flusso di migranti verso le coste italiane, la situazione è molto diversa da come la si vuol far apparire. Le ultime statistiche di cui dispongo indicano che al 18 aprile 2016 si è registrato un incremento del 4,7% rispetto allo stesso giorno del 2015. Parliamo insomma di numeri assolutamente simili, che non devono creare alcun allarme. La questione, dal nostro punto di vista, va affrontata a cominciare dalla Libia, Paese dal quale parte il 90 per cento delle imbarcazioni che portano migranti verso le nostre coste. Il 22 aprile– ha spiegato il capo del Viminale- incontrerò il mio omologo libico e parlerò della necessità che, una volta stabilizzatosi il governo di Al Sarraj, ci sia da parte loro una cooperazione nel presidio della frontiera. Non soltanto quella settentrionale, che guarda verso di noi, ma anche quella a sud, attraverso la quale arrivano i migranti provenienti dal Corno d’Africa. Per affrontare il problema alla radice, il governo italiano ha offerto un contributo importante, in ottica europea, attraverso la proposta del ‘migration compact'”.

“E’ una proposta basata sul principio del ‘more for more’- ha continuato-, cioè una sorta di accordo per il quale se io ti sostengo economicamente, con la cooperazione internazionale, tu Paese africano ti impegni a contenere i flussi. Insomma, dobbiamo aumentare gli investimenti in Africa, per fare sì che la gente non abbia la necessità di tentare la traversata verso l’Europa. Per facilitare l’accesso dei Paesi africani ai mercati di capitale e a finanziamenti in sinergia con le organizzazioni finanziarie europee abbiamo proposto i bond euro-africani. Ma quel che conta è la strategia complessiva e non quest’ultimo aspetto, sul quale i tedeschi manifestano delle resistenze”. “Ripeto- ha concluso Alfano- l’importante è mettere a punto una strategia comune, globale, con una forte leadership europea per non curare solo i sintomi, bensì la malattia. E siccome la malattia, per proseguire con la metafora, è in Africa, è lì che dobbiamo intervenire. E’ un lavoro che impegnerà tutti per i prossimi anni. Nessuno si illuda di risolvere in fretta una questione che può essere affrontata con successo soltanto nel medio e lungo periodo“.


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