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VIDEO | Coronavirus, l’imprenditrice: “Per uscire dalla crisi non bastano i cannoni”

SPECIALE DONNE AL COMANDO | Luisa Cazzaro, è un'imprenditrice che, insieme al fratello, e' alla guida di un'impresa del settore metalmeccanico, fondata da suo padre 45 anni fa, a Casorate Sempione, vicino Malpensa

Pubblicato:19-03-2020 15:37
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:11
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ROMA – “Per uscire da questa crisi economica, che s’innesta su una precedente, non bastano i cannoni, servono iniziative più decise“. E’ il commento a caldo di Luisa Cazzaro, imprenditrice che, insieme al fratello, e’ alla guida di un’impresa del settore metalmeccanico, fondata da suo padre 45 anni fa, a Casorate Sempione, vicino Malpensa. 

Un’azienda, la sua, che rappresenta quel valore tipico del ‘know how’ italiano e dele micro imprese che rischia di scomparire in questa durissima crisi, in una delle parti d’Italia piu’ ferita dall’emergenza Coronavirus. Anche come presidente di AIDDA Lombardia, (Associazione imprenditrici e donne dirigenti d’azienda), Luisa Cazzaro, sul decreto ‘Cura Italia’ appena varato, ha espresso le sue perplessita’: “Non e’ chiaro il discorso sui contributi e le imposte. Il rimando a fine maggio soprattutto non e’ chiaro e- ha sottolineato- non ci serve spostare. Cosa deve fare chi ha chiuso completamente? O ha forti risorse- ha spiegato- o e’ impossibile. Ci si puo indebitare, ma e’ da valutare, anche perche’- ha ricordato- Ci e’ stato chiesto di fare investimenti, diventare piu tecnologici con il 4.0, e oggi dobbiamo tener conto di questi sacrifici”. 


Quello che servirebbe secondo la presidente di AIDDA Lombardia, quando parla di ‘bombardieri e non di cannoni’ e’ “avere un’ idea chiara di cosa si vuole dell’Italia. Il discorso non puo’ essere limitato a questi mesi d’emergenza, va rivisto il piano di produzione. Serve una visione lungimirante perche’ questa situazione cambiera’ il modo di lavorare, diminuiranno gli spostamenti e non puo’ bastare un piano di medio termine”. Nell’impresa di famiglia le cose stanno andando avanti per ora: “Stiamo lavorando in forza ridotta per consegnare degli ordini a quei clienti che non hanno potuto chiudere- ha detto Cazzaro- Vedremo cosa succedera’. Prima di tutto, comunque, ci sono le persone e al momento riusciamo a lavorare, mantenendo le distanze di sicurezza”. E proprio sulle persone, sul lavoro, sui dipendenti l’imprenditrice ha speso parole molto chiare: “Ci vuole un forte cambiamento anche nel rapporto imprenditori-lavoratori. Nelle microaziende lavoriamo ‘a tu per tu’, noi abbiamo le persone di fronte, non come nelle grandi multinazionali. Non posso non preoccuparmi di un mio lavoratore” ha detto ancora. Luisa Cazzaro non nasconde la sua preoccupazione, ma e’ abituata a vivere frangenti di difficolta’ e del resto e’ un’imprenditrice in un “mondo, come quello della metalmeccanica, che e’ molto maschile, anche se negli ultimi anni e’ cambiato. Io lavoro con mio fratello- ha ricordato- abbiamo visioni diverse, ma complementari e direi che bisogna fare un passo avanti e ragionare sul progetto finale. Mi ha colpito di recente ad un incontro di giovani donne, organizzato da Aidda, che fossero segnalate ancora discriminazioni”. E il passo in avanti per l’imprenditrice vuol dire anche intendere il comando come “una responsabilita’ condivisa“.

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