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Radio Radicale, Bernaudo: “Vero servizio pubblico, giù le mani”

Il leader di Sos Partita Iva interviene sul taglio di 5 milioni di euro previsto dal governo sul rinnovo della convenzione a Radio Radicale

Pubblicato:19-03-2019 04:49
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:15
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ROMA – “Radio Radicale, non a caso, è stata la prima emittente ad intervistarmi per il lavoro di Sos partita Iva. E se c’è una delle poche voci di spesa pubblica ben utilizzate e che costituisce un vero affare per lo Stato è la convenzione di circa 10 milioni con Radio Radicale, e invece stai a vedere che proprio lì il ‘governo del cambiamento’ vuole andare a tagliare”. Così Andrea Bernaudo, presidente di Sos partita Iva, interviene sul taglio di 5 milioni di euro previsto dal governo sul rinnovo della convenzione a Radio Radicale nell’ambito dei tagli all’editoria.

“Radio Radicale è da sempre lo strumento gratuito ed essenziale per tutti gli appassionati di politica, giornalisti, addetti ai lavori e per tutti coloro che vogliono farsi una propria idea sull’attualità in Italia, senza mediazioni e non solo politica, ma anche giudiziaria, del mondo dell’associazionismo. Questa maggioranza vuole forse colpire lo strumento indispensabile per conoscere la storia di questo paese, ma anche la politica europea ed internazionale, perchè?- si domanda Bernaudo- È forse questo il problema di bilancio che abbiamo, oppure c’è il chiaro intento di far chiudere l’unico vero servizio pubblico d’informazione presente in Italia? Si son lasciate inalterate migliaia di società partecipate dalle regioni e dai comuni – completamente inutili o inefficienti, in rosso e clientelari – si continua a non tagliare, anzi ad aumentate la spesa pubblica corrente ed improduttiva e si vuole far chiudere proprio Radio Radicale, patrimonio inestimabile di cultura ed informazione, per un costo che rappresenta meno di un granello di sabbia per il bilancio dello Stato?”.

“Il nostro appello- conclude Bernaudo- va al governo e alla maggioranza affinché ci ripensi, ma anche a tutte le forze politiche democratiche, perchè Radio Radicale deve continuare a trasmettere e a esistere”.


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