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MILANO – Volontaria e non automatica come lo erano i vitalizi. Calcolata sui contributi effettivamente versati e coperta dalla riduzione della spesa per i vitalizi, con un gettito- che secondo una proiezione diffusa dall’ufficio stampa del Pirellone- al 2028, a fine legislatura, varrebbe circa 230 mila euro, mentre la riduzione contemporanea dei vitalizi attualmente in erogazione- ai sensi delle leggi regionali 12/1983 e 12/1995- dovrebbe calare di circa 600mila euro garantendo così di evitare nuovi costi per la politica. La maggioranza di centrodestra in Regione Lombardia prende il toro per le corna e approva le ‘pensioncine’ ai consiglieri regionali e agli assessori e sottosegretari della giunta in commissione Affari Istituzionali. Il sì al Pdl “Disposizioni in materia di trattamento economico dei consiglieri. Modifiche alla L.R.3/2013” è stata votata da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Lombardia Ideale e Noi Moderati, contrari Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, astenuto Luca Ferrazzi (Gruppo Misto).
Prima del voto finale, respinto l’emendamento presentato da Nicola Di Marco (Movimento 5 Stelle) con cui si chiedeva il ritiro del provvedimento.
Tecnicamente definito “indennità differita”, l’assegno sarà versato agli eletti in questa legislatura e nelle prossime (compresi assessori e sottosegretari di Giunta) che aderiranno su base volontaria a una trattenuta in busta pari all’8,8% dell’indennità di carica (6.327 euro mensili). Dal fondo così costituito si potrà attingere la pensioncina dai sessantacinque anni di età compiuti e con almeno un mandato di 5 anni alle spalle. “I contributi trattenuti annualmente saranno rivalutati, con un incremento di 2,75 volte, attraverso una serie di coefficienti che variano a seconda dell’età anagrafica del Consigliere al momento della corresponsione dell’indennità differita”, spiega ancora il Pirellone.
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