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M5s, Lannutti insiste: “Simbolo IdV in Senato può far costituire nuovo gruppo”

L'interpretazione di Lannutti è però in contrasto con quanto detto alla 'Dire' da Salvatore Curreri, costituzionalista ed esperto di diritto parlamentare

Pubblicato:19-02-2021 19:33
Ultimo aggiornamento:20-02-2021 11:30
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ROMA – “Il simbolo IDV in Senato può far costituire un gruppo formato da almeno 10 senatori”. Lo scrive su facebook il senatore M5s Elio Lannutti.

Poi spiega: “Ciascun Gruppo dev’essere composto da almeno dieci Senatori e deve rappresentare un partito o movimento politico, anche risultante dall’aggregazione di più partiti o movimenti politici, che abbia presentato alle elezioni del Senato propri candidati con lo stesso contrassegno, conseguendo l’elezione di Senatori. Ove più partiti o movimenti politici abbiano presentato alle elezioni congiuntamente liste di candidati con il medesimo contrassegno, con riferimento a tali liste, può essere costituito un solo Gruppo, che rappresenta complessivamente tutti i medesimi partiti o movimenti politici. È ammessa la costituzione di Gruppi autonomi, composti da almeno dieci Senatori, purché corrispondenti a singoli partiti o movimenti politici che si siano presentati alle elezioni uniti o collegati. I Senatori che non abbiano dichiarato di voler appartenere ad un Gruppo formano il Gruppo misto”.

L’interpretazione di Lannutti è però in contrasto con quanto detto alla ‘Dire’ da Salvatore Curreri, costituzionalista ed esperto di diritto parlamentare. Secondo Curreri, infatti, “se passasse la tesi Lannutti, sarebbe una sorta di ‘liberi tutti’”. Il costituzionalista ricorda infatti come Italia dei Valori era collegata alle ultime elezioni a Civica popolare, la lista elettorale composta da una serie di sigle centriste coi relativi simboli: Alternativa Popolare, Centristi per l’Europa, Italia dei Valori, Unione per il Trentino-Democrazia Solidale e L’Italia è Popolare. L’unico eletto al Senato è stato Pier Ferdinando Casini. Per Curreri, l’ipotesi che Lannutti, eletto con il M5s ma in passato già senatore dell’Italia dei Valori, possa mettere a disposizione il simbolo del partito fondato da Antonio Di Pietro è da escludere: “Che cosa facciamo ora, tramandiamo il simbolo da una legislatura all’altra?“.


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