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Binetti: “La leadership femminile per umanizzare la vita”

Si è svolta oggi al Senato la presentazione del libro “La leadership femminile” della senatrice Paola Binetti

Pubblicato:19-02-2021 20:20
Ultimo aggiornamento:20-02-2021 13:32
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di Silvia Mari e Federico Sorrentino

ROMA – “Saper generare legami, anche intergenerazionale, è un capolavoro di generatività tipico delle donne. Come la mediazione, il saper assumere su di sé la differenza“. Sono questi alcuni tratti salienti del femminile che la senatrice Paola Binetti ha riepilogato in conclusione del confronto di questa sera sul suo ultimo lavoro dedicato alla ‘Leadership femminile‘ che ha visto dialogare tra le altre Maria Pia Garavaglia, le senatrici Paola Taverna, Isabella Rauti, Anna Maria Bernini, Valeria Fedeli.

La maternità non è solo biologica” ha detto Binetti commentando questi tratti, ponendo come obiettivo di una leadership femminile “l’umanizzazione della vita” in ogni ambito.


CASELLATI: LEADERSHIP FEMMINILE E’ CAMBIAMENTO, NO RINCORSA UOMO

“Tenacia, determinazione, competenza e professionalità. Con queste qualità, dimostrate sul campo, le donne hanno raggiunto straordinari traguardi. Nelle professioni come nelle imprese. Nella cultura come nelle Istituzioni. Occorre però oggi un salto di qualità. Incoraggiare e sostenere un percorso di cambiamento culturale. Un cambiamento che parta da un nuovo concetto di parità”. Cosi’ la presidente del Senato Elisabetta Casellati all’evento per la presentazione del libro “La leadership femminile” della senatrice Paola Binetti, nella Sala Nassiriya di Palazzo Madama. “Non più una rincorsa dell’uomo sul piano dell’affermazione professionale – spiega Casellati – ma una ridefinizione vera e profonda di ruoli e responsabilità. Dalla famiglia al lavoro sino alla società tutta. In questo contesto di grande cambiamento si impone proprio una riflessione approfondita e condivisa sulla leadership femminile”.
La presidente del Senato aggiunge che “infatti, come afferma Paola Binetti nella sua opera, la leadership femminile o è leadership di cambiamento o non è! Una leadership fondata cioè sulla capacità di elaborare e attuare soluzioni, di creare relazioni forti e significative, di riconoscere e valorizzare potenzialità e talenti. In due parole: creatività e coraggio! Così vorrei sintetizzare il valore aggiunto della leadership femminile che la rende vincente ma, soprattutto essenziale per tutta la società. Sono certa che il dibattito odierno costituirà una preziosa occasione per approfondire questi temi e rafforzarci nel comune impegno alla promozione del genio femminile”.

TAVERNA: DISAGIO PER SOTTORAPPRESENTAZIONE PARLAMENTARE

“Quote rosa in politica? E’ un concetto meritorio che però rischia di rilegare il ruolo femminile. La donna non va inserita in quanto tale ma per merito, valore. Nel contesto parlamentare, anche quando si tenta di agire con normative sulla presenza femminile in parlamento, purtroppo non si riesce ad avere rappresentanza. Basti vedere le pluricandidature che non ci hanno fatto raggiungere l’obiettivo del 60-40, oggi siamo meno del 30%”. Così la vicepresidente del Senato Paola Taverna intervenuta alla presentazione del libro della senatrice Paola Binetti.
In politica “purtroppo la leadership femminile è ancora sottorappresentata, si prova disagio. Il mondo – sottolinea Taverna – sta andando verso una transizione importante, ora anche le donne devono affermare quanto hanno rivendicato. Quanto abbiamo dovuto combattere? La prima presidente donna è stata la Casellati, nel 2018”. Non solo “storture sulle competizioni elettorali”, però, ad essere sottorappresentata, conclude la vicepresidente del Senato, è “la donna nelle figure apicali, nelle partecipate e nelle aziende importanti”.

PARENTE (IV): ORA PARI OPPORTUNITÀ SU COMPETENZE DIGITALI E AMBIENTALI

Siamo arrivati ad un punto di volta nella storia, serve un partenariato armonioso uomini-donne. Lo stiamo già facendo come Europa e come mondo, dopo questa pandemia dobbiamo cambiare il modello economico, siamo ad un passaggio molto importante nella storia dell’umanità”. Così la senatrice di Italia Viva Annamaria Parente alla presentazione del libro ‘Leadership femminile’.
“Lo ha detto anche Draghi nel discorso dell’altro giorno- ricorda- le giovani donne devono avere pari opportunità nell’accesso alle competenze digitali e ambientali, insieme dobbiamo costruire un mondo diverso. E’ un percorso- termina Parente- che dobbiamo costruire insieme”.

FEDELI: CONSIGLIO LETTURA ‘LEADERSHIP FEMMINILE’ ANCHE A UOMINI

“Su ogni capitolo mi piacerebbe approfondire. Lo consiglio anche agli uomini perché una delle parole su cui faccio affidamento e’ condividere“. Lo ha detto la senatrice Valeria Fedeli, intervenendo alla presentazione del libro ‘La leadership femminile’ della senatrice Paola Binetti.
“Ho sempre considerato la parola quota il contrario della cultura della promozione delle competenze e del merito” ha sottolineato, ricordando come “la leadership maschile sia molto più autoreferenziale”. Per i giovani secondo Fedeli “autonomia, competenza e mediazione” sono le parole chiave da approfondire.

BERNINI: PARITA’ NON E’ FARISAICO RISPETTO QUOTE, MA RICONOSCERE BRAVURA

La leadership è un mix di fattori e di talenti personali più unici che rari che per esprimersi necessitano di un contesto propizio. Quella al femminile stenta a decollare non perché le donne siano meno brave, ma perché il contesto culturale tende a ricacciarle in stereotipi duri a morire. Un tema di stretta attualità, vista la composizione del governo in cui di donne ve ne sono poche pur avendo Forza Italia espresso due ministri donna su tre”. Così alla Dire Anna Maria Bernini, presidente dei senatori e delle senatrici di Forza Italia, che ha preso parte alla presentazione del libro della senatrice Paola Binetti dedicato proprio alla leadership femminile.
“Credo- continua Bernini- che la classe dirigente italiana, a destra come a sinistra, sia fatta di donne apprezzate per competenza e professionalità. Perché però a questo giudizio unanime non corrisponde una altrettanto equilibrata presenza di donne leader o in posti chiave? Credo abbia colto il segno il presidente Draghi. Parità di genere– conclude- non significa un farisaico rispetto delle quote rosa. È finalmente saper riconoscere la bravura“.

RAUTI: IN GOVERNO DRAGHI SCARSA PRESENZA FEMMINILE

“L’attuale governo Draghi sul piano della rappresentanza femminile e’ fortemente sbilanciato, visto che solo un terzo dei ministri sono donne, in tutto 8, di cui 5 con dicasteri senza portafoglio. Fratelli d’Italia ha risolto alla radice la questione della rappresenta femminile perche’ puo’ vantare di essere l’unico partito italiano che ha un leader donna, Giorgia Meloni, la quale e’ anche l’unica donna ed esponente politico italiano a presiedere un partito europeo, quello dei conservatori europei ECR. Giorgia Meloni e’ l’esempio di una donna che ha avuto la capacita’ di affermarsi progressivamente come leader, anche a costo di sacrifici personali. E in questa ascesa non e’ stata promossa in quanto donna, ne’ osteggiata perche’ donna, ma ha avuto la capacita’ e la possibilita’ di confrontarsi con un ambiente in cui e’ prevalsa la voglia di avere un capo che fosse il migliore indipendentemente dall’essere donna. Cio’ conferma che esiste una cultura di destra che non ha alcun timore dell’affermarsi di leadership femminili”. Lo ha detto la senatrice di Fratelli d’Italia, Isabella Rauti, responsabile nazionale del Dipartimento Pari Opportunita’, Famiglia e Valori non negoziabili, nel corso della presentazione del libro di Paola Binetti “La leadership femminile”.

BELLANOVA: ‘LEADERSHIP FEMMINILE’ NON E’ ASTRATTA, RAFFORZARE PRESENZA

“In questo ritratto di ritratti ho ritrovato molto della mia vita e di quella di colleghe e compagne di strada, nell’esperienza sindacale come politica. Utile per noi e ancora di più per tutte le giovani donne che, spesso considerano assodate e una volta per tutte le importanti conquiste delle donne e per le donne, con il rischio di smarrire anche il corredo di saperi e consapevolezze che proprio quelle conquiste hanno reso possibili, anche ai fini del farsi di una leadership femminile. Che, proprio come si legge, ‘o e’ leadership di cambiamento o non ‘, ed è bello che tra i tratti distintivi della leadership femminile Paola Binetti abbia voluto e saputo individuare il carattere trasformazionale, e abbia voluto rimarcare come ogni leader abbia bisogno degli altri ‘come elemento strutturale di ciò che costituisce la stessa natura della leadership'”. È la lettera che la senatrice Teresa Bellanova, già ministra delle Politiche Agricole ha voluto dedicare alla presentazione di ieri sera in Senato del libro ‘La leadership femminile’ della senatrice Paola Binetti, edito dalle Edizioni Magi.

“Non si dà leadership femminile in astratto- precisa- Ogni luogo, ogni segmento della vita sociale ed economica, condiziona inevitabilmente il farsi dell’autorità femminile che è anche frutto del dover fare i conti con il desiderio sacrosanto e sempre più frequente di volere/potere conciliare tempi di vita e tempi di lavoro, e con quell’altro desiderio che ha interrogato drammaticamente le donne della mia generazione, ovvero come tenere insieme diritto alla maternità e diritto al lavoro per generare libertà. Se è vero che quanto più i luoghi sono abitati da donne, tanto più, allora, diviene possibile l’emergere e l’attestarsi delle leadership femminili, è in questa direzione che deve andare il nostro impegno e il nostro lavoro. Ad iniziare da quanto ancora oggi è un vulnus pesantissimo nel nostro Paese: il gender gap e il rischio di una riduzione massiccia, proprio dovuta alla pandemia, della presenza delle donne sul mercato del lavoro, come avverte drammaticamente l’Istat”.

“Mi è abbastanza evidente- conclude Bellanova- come solo rafforzando e moltiplicando la presenza forte e autorevole delle donne nei luoghi della comunità sociale, politica, istituzionale, economica, produttiva, si possa contribuire all’emergere e al radicarsi diffuso di leadership femminili, contribuendo in tal modo alla trasformazione e al cambiamento radicali dei sistemi sociali, e in questo senso anche delle comunità politiche, a iniziare da quel tratto distintivo del prendersi cura della vita, propria e delle generazioni future, individuato come ‘cuore stesso dell’impianto della nostra responsabilità'”.

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