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Napoli, assessora De Majo denunciata per detenzione di materiale esplodente

La replica: "Non sono né lacrimogeni né fumogeni". La perquisizione rientra nell'ambito di un'inchiesta sugli scontri avvenuti lo scorso 23 ottobre fuori alla Regione Campania

Pubblicato:19-02-2021 19:06
Ultimo aggiornamento:19-02-2021 19:35

eleonora de majo
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NAPOLI –  “L’altro ieri mattina ho subito una perquisizione che ha come motivazione una presunta “imposizione di una attività volta a coinvolgere con ruolo decisionale i tifosi organizzati”. Quale donna delle istituzioni sarei quindi vittima di pressioni volte a inserire esponenti delle tifoserie popolari all’interno di una commissione che vede presenti istituzioni culturali, esponenti del mondo universitario, dello sport oltre che il figlio dello stesso Maradona. Nessuna pressione c’è stata”. Lo dice l’assessora alla Cultura del Comune di Napoli Eleonora de Majo in riferimento ad alcuni notizie apparse oggi sugli organi di stampa. Durante una perquisizione nel suo appartamento è stato rinvenuto del materiale esplodente. De Majo è stata denunciata, insieme al suo compagno, l’assessore della Terza Municipalità Egidio Giordano, per la detenzione del materiale. La perquisizione rientra nell’ambito di un’inchiesta della procura partenopea sugli scontri avvenuti lo scorso 23 ottobre fuori alla Regione Campania. Tra i partecipanti anche un gruppo di ultras indagati, uno dei quali era membro di una commissione del Comune impegnata a occuparsi dell’iter per la realizzazione di una statua in memoria di Diego Armando Maradona. Né de Majo né Giordano risultano indagati. “Sono molto serena rispetto al prosieguo di questa vicenda – dice l’assessora – lasciando al sindaco la decisione relativa alla prosecuzione del mio lavoro”.

De Majo ribadisce la volontà dell’amministrazione di “coinvolgere democraticamente la città nella selezione del monumento da dedicare a Maradona, il calciatore più grande di tutti i tempi, simbolo indiscusso del riscatto di Napoli. Una scelta che peraltro – sottolinea – si iscrive coerentemente con una pratica sedimentata in questi 10 anni di esperienza amministrativa che vede la promozione di consulte, osservatori e altri organismi a partecipazione civica e popolare su alcune delle questioni più importanti che riguardano la città. A conferma di quanto fosse necessario un processo pubblico e democratico sulla statua posso riferire con orgoglio che a oggi abbiamo ricevuto decine di progetti che aspettano di essere valutati dalla commissione e non vorrei mai che tutta questa vicenda finisse per minare un lavoro iniziato con entusiasmo e che ha come obiettivo unico quello di donare la statua del Pibe de oro alla città”. In merito al materiale esplodente trovato durante la perquisizione “si tratta – precisa l’assessora – di nient’altro che di un residuo di un Capodanno di qualche anno fa, materiale dimenticato in un cassetto. Non sono né lacrimogeni né fumogeni, termini che mi hanno fatto anche sorridere in questo momento di evidente e spiacevole tensione”. 


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