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Embraco, Calenda attacca: “L’azienda licenzia, non incontrerò più questa gentaglia”

"L'azienda ci ha risposto negativamente, ci hanno detto che devono licenziare ora, non si comprende questo atteggiamento di totale irresponsabilità dell'azienda"

Pubblicato:19-02-2018 12:24
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:29
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ROMA – “Ho parlato per telefono con i consulenti della Embraco e gli ho spiegato che la loro proposta, che prevede il passaggio per il lavoratori al part-time, non è accettabile“. Così il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda fa il punto sulla vertenza Embraco a margine della firma per progetti di Ricerca e Sviluppo in Toscana al Mise.

Calenda riferisce di aver fatto all’azienda “una controproposta che prevede il ritiro dei licenziamenti e il passaggio alla cassa integrazione per avviare un processo di  reindustrializzazione. Se hanno dubbi interpretativi sono disponibile a scrivere una lettera di mio pugno rassicurandoli”.

Ma l’azienda, fa sapere Calenda, “ci ha risposto negativamente, ci hanno detto che devono licenziare ora, non si comprende questo atteggiamento di totale irresponsabilità dell’azienda”.


Calenda quindi attacca: “Ci troviamo di fronte al peggior caso di multinazionale che ha dimostrato totale irresponsabilità nei confronti dei lavoratori e mancanza di rispetto per il governo. Non incontrerò più questa gentaglia“.

Il ministro sottolinea di aver sentito i legali dell’azienda insieme al Presidente della Regione Sergio Chiamparino offrendo loro “sostegno per avviare la cassa integrazione. L’azienda ci ha risposto negativamente- riferisce Calenda- non si capisce questo atteggiamento perché la differenza tra la loro proposta e la nostra non è materiale se non fosse che con la cassa integrazione si consente un percorso di reindustrializzazione in continuità e questo è molto importante perché ci sono imprenditori interessati”.

La multinazionale, riferisce ancora il ministro, “ci ha detto che devono licenziare ora perché hanno un problema con la Borsa, cosa che non mi era mai capitato di sentire. Ne prendiamo atto e agiremo di conseguenza; avvieremo- conclude- subito un lavoro con Invitalia per cercare di trovare un percorso di reindustrializzazione in un tempo molto breve, perché abbiamo poco più di un mese per concludere tutto“.

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