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Rifiuti. E. Marino: “Possibile nel 2015 primo centro di riuso”

[embed]https://www.youtube.com/watch?v=w47hiAZnwG8[/embed] ROMA - Roma e' pronta per avere il suo primo centro del riuso. L'amministrazione ci sta lavorando, rafforzata

Pubblicato:19-02-2015 16:45
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:07

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ROMA – Roma e’ pronta per avere il suo primo centro del riuso. L’amministrazione ci sta lavorando, rafforzata anche dai risultati della sperimentazione condotta l’anno scorso da Zero Waste Lazio e Cittadinanzattiva con delle isole mobili, e magari entro la fine dell’anno arriverà “il regalo”, spiega l’assessore capitolino ai Rifiuti, Estella Marino, in un’intervista all’agenzia Dire.

“È possibile che nel 2015 riusciamo a inaugurare il primo centro del riuso- prosegue Estella Marino- stiamo guardando anche i finanziamenti europei e regionali su questi temi, perché alcuni canali di finanziamento comunitari sono sul recupero e il riuso e probabilmente con un progetto possiamo attingere a questi fondi. Stiamo ragionando su dove collocare il primo centro di riuso. Se l’anno scorso eravamo alla fase embrionale, oggi stiamo ragionando su dove localizzarli concretamente”.


L’iniziativa condotta in 15 domeniche del 2014 per sondare il terreno durante le domeniche ecologiche di Ama ha portato “un risultato eccellente: oltre 3.700 kg di oggetti raccolti- segnala- la gran parte donati a chi ne aveva bisogno, addirittura ne arrivavano alcuni ancora imballati”.

Il riuso, una delle quattro più importanti raccomandazioni dell’Unione Europea per prevenire la produzione di rifiuti, e’ un’esperienza che Estella Marino ha vissuto personalmente: “Ho partecipato alle ciclofficine, comprando li’ la mia bicicletta. Era usata, la ciclofficina l’ha rimessa in sesto e io ho lasciato un contributo”, racconta.

Adesso ‘bisognerà pedalare’ per tagliare il traguardo del primo centro entro fine anno: “Stiamo ragionando con Ama perché l’idea e’ posizionarlo a fianco di uno stabilimento o isola ecologica Ama, così il cittadino compie un unico percorso per portare gli oggetti all’isola ecologica o al centro del riuso”, prosegue l’assessore capitolino.

Verosimilmente la gestione sarà affidata ai privati: “Stiamo guardando anche alle altre realtà italiane e molto spesso, al di là della proprietà, la gestione e’ condotta da un altro soggetto- spiega Marino- gli operai dell’Ama si occupano di spazzamento, raccolta e trattamento dei rifiuti, altrove vediamo come si affianchino nella gestione di questi centri, associazioni di volontariato e non solo che forniscono un servizio per il recupero del bene e la messa a disposizione della Comunità. Probabilmente attiveremo forme di bando o partecipazione”.

Zero Waste e Cittadinanza attiva hanno riscontrato criticità legate in alcuni casi al posizionamento inadeguato dei centri Ama, che disincentivano il conferimento, e spesso alla cattiva abitudine di ditte private di disfarsi dei materiali affidandoli ai nomadi. “Abbiamo riscontrato con le associazioni che più l’isola ecologica era al centro dei quartieri, maggiori erano il passaggio e la risposta- dice l’assessore- in due/tre municipi abbiamo deciso che bisognerà trovare un’altra collocazione perché quando le isole ecologiche non sono di passaggio c’è un ritorno molto più basso”.

Quanto al secondo fenomeno “si argina intanto intensificando controllo e sanzioni- replica l’assessore capitolino ai Rifiuti, Estella Marino, in un’intervista all’agenzia Dire- perché questa attività è traffico illecito di rifiuti. Dovremo aumentare il controllo sul territorio per reprimere queste azioni, che si portano spesso dietro il tema dei roghi tossici o dello sversamento di rifiuti nella campagna romana”. Nell’attesa del primo centro, le sperimentazioni in città non si fermeranno: “Continueremo nel 2015- conclude Estella Marino- affiancandole all’iniziativa ‘Il tuo quartiere non è una discarica’, proveremo a sperimentare nei municipi che hanno avuto meno ritorno e per rafforzare ancora di più questa indicazione del riuso nei cittadini”.

NESSUN ECODISTRETTO A PONTE MALNOME  -Non sorgerà alcun ecodistretto a Ponte Malnome, nell’area della Valle Galeria. L’assessore ai Rifiuti di Roma Capitale, Estella Marino, lo ha ribadito in un’intervista all’agenzia Dire, dopo che il presidente di Ama, Daniele Fortini, in commissione Ambiente ha recentemente espresso la possibilità che l’azienda realizzi questa nuova impiantistica non solo nell’area di proprietà a Rocca Cencia ma anche in quelle di Ponte Malnome e via Salaria (dove ora sorge il Tmb) “Confermo- ha spiegato Estella Marino- che le intenzioni dell’amministrazione non sono cambiate da un anno a questa parte. L’azienda ovviamente ragiona sui propri asset industriali e sul proprio patrimonio ma l’indicazione che abbiamo sempre dato e’ che su Ponte Malnome non ci sarebbe stato un ecodistretto o nuova impiantistica, anche perché ci siamo presi l’impegno di fare avviare prima di tutto la fase di bonifica al soggetto responsabile e di lavorare con la Regione per procedere al capping di Malagrotta. Quindi prima il risanamento e la bonifica della Valle Galeria prima del ragionamento su possibili nuovi impianti”.

NO ECODISTRETTO SALARIO SE GENTE CONTRO – No all’ecodistretto a Ponte Malnome e no anche a quello nell’area di via Salaria (che attualmente ospita un Tmb) di proprietà dell’Ama, se i cittadini di quella zona saranno contrari. Lo ha detto l’assessore capitolino ai Rifiuti, Estella Marino, in un’intervista all’agenzia Dire. “Se i cittadini dovessero dire no all’ecodistretto per la frazione secca- ha spiegato Estella Marino riferendosi al progetto della municipalizzata relativo alla riconversione di del Tmb di via Salaria- daremo ad Ama indicazione di riconvertire in altro modo il proprio patrimonio”. Estella Marino ha aggiunto poi che “l’intenzione dell’amministrazione e’ quella ribadita in questi mesi nel tavolo aperto con le associazioni, che si riunisce una volta al mese, e cioè di procedere gradualmente alla riduzione del conferimento del rifiuto indifferenziato fino alla chiusura a dicembre 2015 del Tmb di via Salaria”.  Tutto quello “che sarà il futuro di quell’area dell’Ama- coonclude- lo discuteremo sempre a quel tavolo con i comitati”

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