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VIDEO | A Milano ‘La Ripartenza’, evento dedicato all’energia con esperti a confronto

Il quarto appuntamento della kermesse agli Ibm Studios

Pubblicato:19-01-2023 18:08
Ultimo aggiornamento:20-01-2023 08:19
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La ripartenza
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MILANO – Si è tenuta oggi agli Ibm Studios di Milano la quarta edizione de ‘La Ripartenza’, evento interamente dedicato al tema dell’energia, nato da un’idea di Nicola Porro, direttore e fondatore del sito NicolaPorro.it. Ad aprire il dibattito questa mattina sono stati l’Amministratore Delegato di Gruppo FS Italiane Luigi Ferraris; Simone Demarchi, Amministratore Delegato di Axpo Italia; Stefano Rebattoni, Amministratore Delegato di IBM Italia e l’ex ad di Eni ed Enel Paolo Scaroni. In chiusura, l’intervento del ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin.

La ripartenza Pichetto Fratin

PICHETTO FRATIN: SU TETTO PREZZO GAS RIVENDICO VITTORIA ITALIANA

“Rivendico la vittoria dell’Italia sul price cap, una vittoria in una battaglia durissima, un bazooka. È stata l’azione anti-speculativa che ha avuto un effetto immediato”. È quanto sottolinea il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, nel corso dell’evento. “Non pensavo di trovarmi un mese dopo a 60 euro: era in gran parte speculazione”, ha aggiunto Pichetto. Per il ministro nel 2023 “ci sarà una buona diminuzione” per le bollette a carico delle famiglie italiane, grazie al calo delle quotazioni al Ttf, a seguito dell’istituzione del tetto sul prezzo del gas.

PICHETTO FRATIN: RIGASSIFICATORE PIOMBINO SI FINISCE ENTRO MARZO

“Mettiamo i rigassificatori perché sono la vera valvola di garanzia. Per marzo Piombino si finisce“, ha spiegato il ministro


ENERGIA. PICHETTO FRATIN: NUCLEARE 4.0 FUTURO PER L’ITALIA

Fratin è convinto “che andremo avanti con elettrico, idrogeno, sintetici, ma nel medio e lungo periodo non l’Italia, ma il mondo deve trovare fonti di energia più avanzate. Noi dobbiamo ripensare al nucleare, e non è il tema del referendum che riguardava prima e seconda generazione, questo è un nuovo nucleare”, ha detto. “Quella della fusione- va avanti Picchetto Fratin- è una cosa che ci sarà tra 40 o 50 anni, al momento si ragiona di fissione di quarta generazione, che non è neanche più parente di quanto votato nel referendum”.

ENERGIA. SCARONI: NON VEDO FURBETTI, RIALZO LOGICO SEGUENDO ACCISE

“Io ho letto che il prezzo dei carburanti è salito esattamente di quanto sono aumentate le accise, quindi non vedo furbetti in circolazione. Poi magari qualcuno c’è ma non è un fenomeno generalizzato”. Così Paolo Scaroni, ex ad di Eni ed Enel, ora a Rothschild, a margine dell’evento. “Sul fatto che il governo abbia deciso di tornare alle vecchie accise- aggiunge Scaroni- mi sembra abbastanza logico, è avvenuto anche in Germania e in altri paesi europei. Rinunciare a queste entrate per un Paese indebitato come il nostro sarebbe stato un errore”. Nei prossimi anni “il prezzo dell’energia” in Europa “sarà fatalmente più alto di quello dei nostri concorrenti internazionali. Sarà un dilemma che avrà l’Italia e tutta l’Europa. Alla fine, finirà che abbandoneremo tutti i mestieri ‘energy intensive‘ e i produttori sposteranno le loro produzioni in quei paesi che hanno un costo dell’energia più basso”, ha detto l’ex numero uno di Eni ed Enel.

“Mi sembra che” dalla crisi energetica, ha aggiunto Scaroni, “ne stiamo un po’ uscendo grazie al tempo che è stato clemente e che ci ha fatto passare un inverno relativamente tranquillo. Quando però guardiamo i prossimi tre o quattro anni, penso dovremo rassegnarci ad avere un’Europa in cui il prezzo dell’energia sarà più alto che negli Stati Uniti, questo a prescindere dai nostri sforzi e da quello che faremo”. “Dopo tutte le chiacchiere sulle rinnovabili, questo è l’anno di maggior consumo di petrolio da sempre. Lo dico perché confrontiamo due fenomeni diversi. Le rinnovabili per il momento sono una cosa piccolissima. Questo è il record storico: 102 milioni di barili”. “Non sono contento, eh. Dico soltanto- aggiunge Scaroni- che il percorso per arrivare alle rinnovabili e rinunciare al petrolio è molto lungo, a meno che non ci siano delle innovazioni tecnologiche. La tecnologia delle batterie dei cellulari è lontana dall’aver trovato quelle che servono per stoccare l’energia delle rinnovabili”.

La Ripartenza

INFRASTRUTTURE. FERRARIS (FS): PIENA COLLABORAZIONE CON GOVERNO

“Stiamo procedendo bene e lavorando in piena collaborazione con il Governo e seguendo i vari passaggi di analisi e avanzamento del Pnrr, le criticità che possono esserci legate a una situazione complessiva non certamente facile, pensiamo alla difficoltà di ottenere alcuni materiali e aumento del prezzo dei materiali. Su questo si sta lavorando a quattro mani, mi sembra che stiamo marciando nel modo giusto e affrontando tutte le tematiche per accelerare”. Così il numero uno di Ferrovie dello Stato, Luigi Ferraris, a margine dell’evento. “Ricordo- ha aggiunto Ferraris- che a fine anno il ministro delle infrastrutture ha sbloccato opere per svariati miliardi di euro e questo consentirà di aprire cantieri nei prossimi 18 mesi per la parte stradale e ferroviaria”.

“Abbiamo approcciato il problema vedendo innanzitutto come utilizzare al meglio gli spazi che abbiamo non destinati al trasporto passeggeri, e abbiamo individuato circa 30 milioni di metri quadrati di spazio disponibile, parte del quale può essere facilmente usata per installare impianti di rinnovabile, prevalentemente solare e fotovoltaico con una parte di eolico”. Ferraris ha aggiunto che sicuramente Ferrovie dello Stato dovrà essere “un protagonista della transizione energetica in Italia“, anche “perché siamo i primi consumatori, con 6 terawatt/ora, e quindi il 2% della domanda complessiva del Paese”. La produzione da fonti alternative sarà possibile in maniera abbastanza agile “perché abbiamo siti vicini alla rete di trasmissione, questo significa che allacciare l’impianto alla rete sarà di facile attuazione”.

DEMARCHI (AXPO): RIALZO PREZZI COLPA DI UE, PRICE CAP INUTILE

“Il maggior speculatore sui prezzi del gas è stata la Commissione Europea” e “il price cap non serve a niente“. Secca l’opinione di Simone Demarchi, Ad di Axpo Italia (azienda svizzera produttrice di rinnovabili, ndr) intervenuto a ‘La Ripartenza. Secondo Demarchi la Commissione Europea è stata “obbligata a mettere il gas in stoccaggio: se ci fosse stato freddo, le nostre abitazioni sarebbero state a 16 gradi. Ma nel momento in cui la politica decide ‘ok compriamo tutto quello che c’è’, la risposta è ‘ma dove vanno i prezzi?'”. Demarchi ritiene poi che “il price cap non serva a niente. La politica non deve inventarsi cose senza senso: se c’è carenza di offerta i prezzi salgono. L’altra cosa che facciamo finta di non vedere è che i prezzi sono scesi perché tanti paesi Ue hanno fatto rigassificatori. È vero che il gas costa di più rispetto al passato, ma sempre meno rispetto ad agosto”.

DONNARUMMA: FONDI UE A INTERCONNESSIONE ITALIA-TUNISIA, INEDITO

Vengono dall’Europa 307 degli 850 milioni di euro da investire per la nuova interconnessione sottomarina tra Italia e Tunisia per cui lo scorso dicembre il ministero dell’Ambiente e Sicurezza energetica ha avviato il procedimento autorizzativo. Lo ha ricordato Stefano Donnarumma, amministratore delegato di Terna, intervenendo oggi alla tavola rotonda “Sicurezza energetica e ruolo delle reti” nel corso del convegno. “Per la prima volta i fondi comunitari vengono assegnati a un’opera sviluppata da uno Stato membro e da uno Stato terzo con più della metà del budget disponibile nel bando del 2022 destinato al progetto, a ulteriore testimonianza dell’importanza strategica di questa infrastruttura”, ha continuato Donnarumma, per cui “è fondamentale avere anche un sistema sempre più interconnesso a livello internazionale. Grazie alla sua posizione geografica al centro del Mediterraneo- ha concluso- l’Italia può diventare l’hub energetico tra il Nord Africa e l’Europa continentale”.

Donnarumma (TERNA)

ENERGIA. CRISOSTOMO (ENEL): IN CANTIERE INVESTIMENTI PER 3,5 MLD SU 4

“Abbiamo in cantiere investimenti con progetti autorizzati per 3 miliardi e mezzo sui quattro messi a disposizione per la rete elettrica, da realizzarsi entro i due anni che ci attendono o quantomeno in un orizzonte temporale penso nel 2026 del tutto in linea”. Così il presidente del Consiglio di amministrazione di Enel, Michele Crisostomo, nel corso dell’evento. D’altronde, “i progetti come si vede dalla strategia sono quelli di fare in modo che il Paese sia pronto ad ospitare i milioni di punti di generazione di rinnovabile che si stanno diffondendo sul territorio italiano”, anche perché “stiamo vedendo crescere in maniera esponenziale il numero di richieste di allaccio”. La responsabilità di Enel, che a detta del presidente del proprio Cda “incrocia perfettamente le missioni del Pnrr”, è quella di “fare in modo che la rete elettrica sia capace di ospitare questi milioni di punti di generazione, quindi attragga investimenti e permetta di realizzare investimenti che assicurino stabilità, a fronte di questo ingresso di questa nuova capacità rinnovabile”.

MAZZONCINI (A2A): BOLLETTE GIÙ NEL 2023 PER CALO PRODUZIONE

Il calo delle bollette nel 2023 per l’Ad di A2a Renato Mazzoncini “non è una previsione ottimistica“, in quanto è in atto “una riduzione dei consumi che rispetto all’anno scorso deriva anche da una produzione industriale probabilmente non agli stessi livelli di quelli del 2022, in cui era molto alta”. D’altronde, quello dello scorso anno “è stato un periodo di ripresa in cui abbiamo fatto +10% di Pil ed evidentemente non erano numeri replicabili”. Ovviamente, per Mazzoncini, intervenuto a margine dell’evento, l’aumento termico “non è una buona notizia per il pianeta ma dall’altra parte i consumi di gas in Europa e in Italia sono stati più bassi del previsto, gli stoccaggi sono alti e quindi i prezzi conseguentemente sono bassi”.

E ancora: “Dobbiamo renderci autonomi dal punto di vista energetico e per poterlo fare stabilmente e non passare da un problema all’altro perché oggi siamo riusciti a renderci indipendenti dal gas russo ma siamo dipendenti da gas che proviene da paesi potenzialmente altrettanto instabili”.

ENERGIA. DI AMIATO (TECNIMONT): IDROGENO SARA’ RISORSA PER IL FUTURO

“Credo fermamente che l’idrogeno sarà il vettore del futuro. Se dovessi immaginare la sostituzione dei carburanti fossili io vedo assolutamente l’idrogeno, che puoi far funzionare comunque anche con i motori endotermici, come una volta c’erano le macchine che andavano a gas con le bombole, quindi il principio è lo stesso”. Così Fabrizio Di Amato, presidente del gruppo Maire Tecnimont. Per Di Amato “è ovvio che c’è ancora del lavoro da fare, l’idrogeno si può fare ancora da varie fonti, fossili, meno fossili, verdi, quindi oggi ci sono tante tecnologie, bisogna essere neutrali sulla tecnologia“. L’importante è d’altronde “raggiungere gli obiettivi, che sono del 2030 e del 2050, e se dovessi immaginare tra dieci anni io vedrei sicuramente una crescita dell’idrogeno molto, molto forte che può sostenere la domanda di tutto quello che è il trasporto pesante. Immaginatevi camion, treni… Oggi è complicato pensare di farli funzionare a batteria”. Per Di Amato comunque “la batteria è una soluzione del momento e lo sarà anche per il futuro. Così come qualcuno diceva che la bicicletta ad un certo punto sarebbe sparita, ma la bicicletta ancora c’è”.

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