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La Valle d’Aosta rischia la zona rossa. Lavevaz chiede a Speranza una deroga sui ricoveri

Il presidente della Regione scrive una lettera al ministro della Salute per chiedere "un minimo margine di tolleranza nei calcoli. Scontiamo una distorsione legata ai nostri piccoli numeri"

Pubblicato:19-01-2022 15:51
Ultimo aggiornamento:19-01-2022 15:51
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lavevaz valle d'aosta
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AOSTA – Con il rischio “zona rossa” dietro l’angolo, il presidente della Regione Valle d’Aosta, Erik Lavevaz, ha scritto una lettera indirizzata al ministro della Salute Roberto Speranza “per inserire un minimo margine di tolleranza nei calcoli rispetto alla collocazione dei territori italiani nelle diverse fasce di rischio”. Nello specifico, Lavevaz chiede “che venga consentito un margine di almeno cinque ricoveri per la terapia intensiva e di 20 per l’area medica che possano essere esclusi dai calcoli per l’occupazione”. La situazione attuale, si legge nella missiva, “con la Valle d’Aosta unica ‘zona arancione’ sul territorio nazionale, è frutto di una distorsione legata ai piccoli numeri della nostra realtà”.


Secondo Lavevaz, “con i 33 posti disponibili in terapia intensiva, ciascun caso di ricovero porta a un incremento del 3% dell’occupazione totale”. Si tratta, aggiunge, “di un’evidente distorsione, che con le norme in vigore può avere conseguenze gravissime per tutto il sistema regionale”. Proprio la scorsa settimana, il ricovero di una persona per politrauma, poi rivelatasi positiva, aveva fatto passare la percentuale di occupazione delle terapie intensive dal 18% al 21%, facendo scattare, per la piccola regione alpina, la zona arancione.


Secondo l’Agenas, con 26,6 posti ogni 100.000 abitanti su una media nazionale di 16,3, il sistema sanitario valdostano offre il più alto numero di posti in terapia intensiva rispetto alla popolazione: “si tratta di una situazione virtuosa e non ulteriormente migliorabile in tempi stretti – precisa il presidente – nonostante questo, un incremento di quattro casi può portare la Valle d’Aosta dalla zona gialla (sei ricoveri, pari al 18%) alla zona rossa (10 ricoveri, pari al 30,1%)”, senza dimenticare “eventi accidentali o puntuali porterebbero a ingiustificati cambiamenti di scenario, con gravi ripercussioni sul tessuto socio-economico”.


Per queste ragioni, la deroga nelle regole di conteggio delle occupazione dei reparti chiesta al governo nazionale “non porterebbe alcuna variazione sostanziale per i calcoli delle realtà maggiori- conclude la missiva-, ma consentirebbe di rendere la norma adeguata anche contesti di piccole dimensioni come quello della Valle d’Aosta”.

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