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Matera 2019, tra i sassi l’opera e lo sguardo surreale di Dalì

https://www.youtube.com/watch?v=2whsT3jJFBY&feature=youtu.beMATERA - Un grande orologio molle, 'La danza del tempo II', che guarda da lontano il panorama ancestrale di Matera.

Pubblicato:19-01-2019 10:52
Ultimo aggiornamento:19-01-2019 10:52

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https://www.youtube.com/watch?v=2whsT3jJFBY&feature=youtu.be

MATERA – Un grande orologio molle, ‘La danza del tempo II’, che guarda da lontano il panorama ancestrale di Matera. Un imponente ‘Elefante spaziale’ dalle improbabili zampe lunghissime e scarne che domina una delle piazze del capoluogo lucano e ‘Il piano surrealista’ che, affondando le sue braccia nel cielo della Capitale europea della cultura 2019, volge le spalle alla Chiesa di San Francesco di Assisi. Sono questi gli elementi monumentali de ‘La Persistenza degli Opposti’, l’esposizione dedicata a Salvador Dalì, uno delle più proposte affascinanti di Matera 2019.

Nata dalla collaborazione fra l’associazione culturale materana La scaletta e la società internazionale Dalì Universe, con il patrocinio del Comune di Matera, ‘La Persistenza degli Opposti’ affonda le sue radici “nella filosofia daliniana e nella storia millenaria di Matera. Abbiamo cercato di costruire questo evento – spiega alla Dire Roberto Pantè, direttore artistico della mostra – partendo dall’eccentricità dell’artista spagnolo che non ha mai dimenticato, pur nella sua unicità, le radici della sua storia. Proprio come ha fatto la città di Matera. È stato quindi per noi naturale creare proprio lì uno dei musei, ad oggi, più importanti al mondo dedicati a Dalì”.

















Sono, infatti, oltre 200 le opere originali e certificate di Salvador Dalì ‘sparse’, ormai da oltre un mese, sul territorio materano. Oltre alle tre opere monumentali ‘La Persistenza degli Opposti’ è anche, grazie a Beniamino Levi presidente della Dalì Universe, bronzi, vetri, libri, immagini e arredi.

Elementi surreali e riconoscibili, in quanto icone di un preciso momento della storia dell’arte, legati in un percorso multimediale, con ologrammi, realtà virtuale, proiezioni 3D e video mapping che portano la firma di Phantasya, società napoletana che ha curato l’intero allestimento della mostra e specializzata nel dare una vita 4.0 a siti e opere d’arte.

“Sono quattro i temi, (il tempo, il contrasto fra l’involucro duro e l’interno molle, la religione e le metamorfosi) attraverso i quali la mostra – spiega Pantè – si dipana. Tutto parte da una chiesa rupestre di Matera, una chiesa importante come quella di San Nicola ai Greci”. Anche questa particolare scelta, sottolinea il direttore artistico, entra nel gioco della persistenza degli opposti perché “Dalì non è mai stato un grande religioso ma, nella parte finale della sua vità, c’è stato quasi un avvicinamento alla religione, basti pensare al suo ‘Cristo cubico’”.

Quello che è proposto in occasione di Matera 2019 è quindi un vero e proprio viaggio nell’universo surrealista di Salvador Dalì, delle sue ossessioni, “come quella del tempo che poi è condivisa da tutti”, del suo giocare tra i pieni e i vuoti, nella sua smania di leggere il mondo e distorcerlo a suo piacimento.

Inaugurata lo scorso 2 dicembre ‘La Persistenza degli Opposti’ resterà visitabile fino al prossimo 30 novembre, giorno che segnerà il calare del sipario su Matera 2019 ed il passaggio di testimone ideale a Parma, sede dell’edizione 2020 della Capitale italiana della cultura.

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