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25 anni fa moriva Dino Viola, presidente della Roma del secondo scudetto

Ieri il calcio era un altro calcio fatto anche di

Pubblicato:19-01-2016 12:38
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:48

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dino_viola_curva_sudIeri il calcio era un altro calcio fatto anche di sfottò quasi garbati, fatti e ricevuti con signorilità. Una battuta ironica, forse anche feroce, era il massimo della reazione ad un torto che si credeva subito. Uno dei protagonisti di quel calcio, Anni 80 o giù di lì, è stato sicuramente Dino Viola, l’ingegnere, presidente della Roma del secondo scudetto, fiero rivale di una delle Juventus migliori di sempre, quella guidata dal suo omologo Giampiero Boniperti. Forse il  migliore ‘nemico’ possibile per Viola.

L’allora presidente della Roma morì venticinque anni fa per un tumore all’intestino: era il 19 gennaio del 1991.  L’ingegnere era stato alla guida della Roma dal 1979, portandola a vincere 5 Coppe Italia e 1 scudetto. Inoltre, il 30 maggio del 1984 la sua Roma giocò e perse la finale di Coppa Campioni allo stadio Olimpico contro il Liverpool.

Sempre con la battuta pronta, il famoso ‘violese’, fu protagonista di ‘battaglie’ verbali indimenticabili con Boniperti. Su tutte, quella del dopo Juventus-Roma del gol annullato al romanista Turone. Quella rete non fu convalidata per un fuorigioco, quindi per una questione di ‘centimetri’. Viste le polemiche, Boniperti inviò a Viola un pacchetto con dentro un righello e un biglietto con su scritto: “Visto che Juve-Roma è una questione di centimetri, le regalo questo strumento perché lei possa misurarli meglio”. Immediata e altrettanto cortese, quanto ironica, la risposta di Dino Viola: “Io sono ingegnere, serve più a un geometra come lei”.


di Adriano Gasperetti – giornalista professionista

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