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di Marcella Piretti e Silvia Mari
BOLOGNA – Una donna 30enne di origine rumena, Andreea Mihaela Antochi, e il suo bambino sono morti all’ospedale San Matteo di Pavia mentre era in corso il travaglio prima del parto. La tragedia è avvenuta nella notte tra lunedì e martedì. Il Policlinico ha disposto l’autopsia per fare luce su questa tragedia, dopo che la direzione dell’ospedale ha aperto un’indagine interna sul grave episodio.
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A quanto si apprende, la donna era arrivata al termine della gravidanza e nella giornata di domenica era stata avviata la procedura per indurre il parto. Era ricoverata nel reparto di Ostetricia e, scrive l’edizione locale di Repubblica, nel corso del travaglio, avrebbe iniziato a stare male nella notte tra lunedì e martedì scorsi. La morte sarebbe avvenuta per una crisi respiratoria e successivo arresto cardiaco. A quel punto i medici, quando la situazione è precipitata, hanno provato a effettuare un cesareo d’urgenza per cercare di salvare il bambino ma è morto anche lui. I tentativi di rianimazione non hanno funzionato.
“Embolia amniotica”. Potrebbe essere stata questa la causa della morte della donna e del bambino che stava per dare alla luce. Si aspetta l’autopsia, ma intanto fonti mediche interpellate dalla Dire rispetto ad alcuni messaggi social che denunciano: ‘come si fa a morire di parto nel 2024?’ rispondono che: “Il parto non e’ un evento a mortalità zero, al di la’ della competenza del personale sanitario e del luogo in cui avviene. E’ un evento raro questo tipo di embolia (se fosse confermato) e non sempre prevedibile, può essere mortale e massivo e se muore la madre muore il bambino nonostante le manovre salvavita. Si può morire di parto nel 2024, non e’ incredibile per quanto rarissimo”.
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