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Nuova convenzione tra Aics, Ministero degli Esteri e Cdp per la cooperazione

"Una buona notizia per la cooperazione italiana e un passo nella giusta direzione"

Pubblicato:18-12-2020 15:05
Ultimo aggiornamento:18-12-2020 15:07
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ROMA – È stata firmata in questi giorni la nuova convenzione trilaterale tra l’Agenzia italiana di cooperazione allo sviluppo (Aics), Cassa depositi e prestiti (Cdp) e ministero degli Affari esteri e della cooperazione allo sviluppo che sostituisce quella entrata in vigore, subito dopo l’avvio delle attività dell’Aics, nel 2016.

“L’esperienza di questi anni e soprattutto la comune volontà di rafforzare l’azione sinergica del sistema ha portato a passi in avanti e miglioramenti significativi” si legge in una nota dell’Agenzia. “La Convenzione supera un approccio di mero scambio di servizi, cui rimaneva ancorata quella precedente, ed è ispirata a una partnership strategica molto forte”.
Nella nota si riferisce ancora: “Un Comitato di coordinamento riunisce le tre istituzioni in un dialogo permanente ‘per la partecipazione ai processi di consultazione volti alla redazione dei documenti strategici’ e apre a un coordinamento sempre più forte, nei Paesi e nelle aree di investimento della cooperazione italiana, per aumentare la coerenza della presenza italiana e l’impatto della sua azione. Lo stesso Comitato esaminerà e istruirà le operazioni con fondi propri di Cdp da sottoporre al Comitato Congiunto, organo decisionale della cooperazione italiana, definendo criteri e caratteristiche degli investimenti. La Convenzione getta le basi per una migliore e più chiara disciplina e divisione dei compiti nel settore dei crediti di aiuto italiani, gestiti da Cdp per gli aspetti finanziari e dalle sedi Aics per i risvolti tecnici e operativi a livello locale. Prevede scambi di personale, una promozione della valutazione di fattibilità per strutturare prodotti finanziari innovativi e operare attraverso fondi, un impegno a collaborare nella ricerca e nella attrazione di risorse europee e internazionali da gestire congiuntamente. Una buona notizia per la cooperazione italiana e un passo nella giusta direzione”.

CIARLO: “PER L’ITALIA UN 2021 CON UN RUOLO GLOBALE”

“Per l’Italia un 2021 da protagonista nello sviluppo”: è il titolo di un intervento di Emilio Ciarlo, esperto di relazioni internazionali e sviluppo globale, pubblicato oggi sul suo blog sull’Huffington Post e dedicato a sfide e opportunità per il prossimo anno, dalla presidenza del G20 alla conferenza sul clima Cop26.


“Pandemia e cambio di presidenza americana sono uno scenario che complica ma rende forse ancora più centrale il ruolo che l’Italia e la sua cooperazione possono assumere nel 2021” scrive Ciarlo. “Il governo può giocare su diversi assi di azione nel corso dei diversi appuntamenti internazionali che vedranno il nostro Paese al centro del dibattito sullo sviluppo internazionale: G20, Cop26 sull’ambiente, Food Systems Summit sul tema del cibo e dei sistemi alimentari”.

In primo piano la presidenza italiana del gruppo delle potenze economiche del pianeta. “Ha già preso l’avvio la presidenza italiana del G20 che riceve il testimone da una presidenza saudita inevitabilmente travolta dalla pandemia e impossibilitata a perseguire i risultati e i programmi ambiziosi che inizialmente erano stati fissati (vedi Dichiarazione finale del vertice di Riad)” sottolinea Ciarlo. “Il programma della presidenza italiana si articola attorno a tre delle parole chiave dell’Agenda 2030 (People, Planet, Prosperity) in attesa di essere ancora più dettagliato in documenti di indirizzo che dovrebbero esser presentati il prossimo mese”.

L’esperto continua: “La presidenza culminerà nel Vertice dei leader G20, a fine ottobre, e vedrà la consueta fitta serie di incontri a livello ministeriale, della società civile (tra cui un Civil 20 che l’Agenzia della cooperazione è interessata a sostenere) e in diversi altri formati nonché un G20 Global Health Summit, che avrà luogo a Roma il 21 maggio, al massimo livello, sui temi della salute globale”.
Secondo Ciarlo, sono “importanti, nel settore dello sviluppo, la ministeriale Esteri e poi quelle congiunte con i ministri dello sviluppo, a fine giugno, nonché la conduzione del Development Working Group”.
L’esperto sottolinea: “La preparazione dei diversi incontri vede per ora emergere alcuni temi molto interessanti: dall’Africa ai nuovi prodotti di finanza per lo sviluppo (con il tema della nuova crisi debitoria per molti Paesi) fino al tema dello sviluppo urbano e delle città intermedie come modello di rapporto virtuoso tra insediamenti urbani e area rurale circostante”.

L’analisi è a 360 gradi. “Mentre si svolgeranno i lavori del G20, l’Italia sarà protagonista del processo di riflessione e di negoziazione internazionale su due altri ambiti cruciali per le sfide del futuro del nostro pianeta” sottolinea Ciarlo.

“In primo luogo il Food System Summit, convocato dal segretario generale delle Nazioni Unite, per fare aumentare la consapevolezza pubblica sul ruolo che i sistemi alimentari giocano trasversalmente nel raggiungimento dei 17 Obiettivi dello sviluppo sostenibile. Sarà anche l’occasione di lanciare nuovi principi e nuove azioni comuni che guidino i governi e gli altri stakeholder nell’orientare i propri sistemi alimentari alla coerenza con l’Agenda 2030. E’ un appuntamento di enorme importanza strategica che inciderà su aspetti di lunga durata e che vedrà protagonista il Polo alimentare delle Agenzie romane (Fao, Ifad e Pam). Dall’altra parte, la cosiddetta pre-Cop26, un vertice italiano che anticipa, prepara e complementa la conferenza delle Parti dell’Accordo di Parigi sul clima, saltata nel 2020 e che poi si svolgerà a Glasgow nel novembre 2021. Anche in questo caso una opportunità per il nostro Paese per presentare il nuovo impegno strategico sull’ambiente nella cooperazione, rilanciato dall’accordo tra Aics e ministero dell’Ambiente firmato nei mesi scorsi”.

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