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Diritti umani, alla Dire con gli studenti: “Più informati, più liberi”

ROMA - L'Italia e' un Paese progredito ma "perche' la sera ho paura a uscire in gonna?" La Dichiarazione universale

Pubblicato:18-12-2018 16:29
Ultimo aggiornamento:18-12-2018 16:29

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ROMA – L’Italia e’ un Paese progredito ma “perche’ la sera ho paura a uscire in gonna?” La Dichiarazione universale dei diritti umani, si’, ma “cosa vuol dire essere liberi?”. “Cosa posso fare per migliorare il mondo, quando sento che tanti leader mondiali non mi rappresentano?” Questi alcuni degli interrogativi proposti dagli studenti delle scuole superiori che stamani a Roma hanno partecipato all’incontro ‘Diritti umani. L’impegno per il mondo riparte dalle scuole’, organizzato dall’agenzia di stampa ‘Dire’. A rispondere alle domande dei ragazzi e a sollecitarli con spunti e testimonianze sono stati Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa italiana e della Federazione internazionale delle societa’ di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, Paolo Rozera, direttore generale di Unicef Italia, e Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.

L’intervista a Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia

https://www.youtube.com/watch?v=D_BvKjv1VmE


Essere liberi significa “non vivere nel bisogno, nel razzismo, nella misoginia” ha detto Noury, portavoce di Amnesty international Italia. Che alla platea di giovani ha suggerito: “Iscrivetevi a un’associazione. Studiate storia e filosofia, materie ‘neglette’ ma che contribuiscono alla formazione della persona. Poi, sui social contrastate i discorsi razzisti, omofobi, misogini, usando un lessico corretto”. La Dichiarazione universale dei diritti umani, di cui questo mese si celebra il 70esimo anniversario, “si basa sul principio secondo cui l’uomo nasce titolare di diritti, non li acquisisce grazie ai meriti. E sono indivisibili” ha aggiunto Noury. Perche’ “solo se si rafforzano i tuoi, aumentano anche i miei. Ma oggi purtroppo vige l’idea opposta. La sicurezza della maggioranza si ottiene riducendo i diritti alle minoranze, come dimostrano gli slogan ‘America first’ e ‘Prima gli italiani'”. “Voi studenti non siete il futuro ma il presente” ha sottolineato Rozera. Convinto che i giovani debbano “rendersi conto del mondo: troppe le cose che non conoscete. I social sono utili, ma offrono un’informazione troppo liquida”.

L’intervista Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa italiana 

https://www.youtube.com/watch?v=fa59Cp1jLRU

Un esempio riporta al tema dei migranti: “Ci dicono che gli sbarchi in Italia sono stati bloccati. Ma non e’ vero. Ce lo testimoniano medici e operatori da Lampedusa” ha sottolineato il direttore di Unicef. “Volete fare la differenza? Allora fatelo con ogni persona che incontrate” ha incalzato Rocca, che propone la questione migratoria come punto di partenza per ragionare sullo stato di salute dei diritti umani oggi nel mondo. “Le violazioni in questo ambito hanno raggiunto un livello inaccettabile” ha detto Rocca. “Partiamo dal presupposto che nessun genitore metterebbe in pericolo la vita dei figli se non fosse costretto a farlo. Vedere che alcuni Paesi fanno fatica a capire questa spinta fisiologica e’ preoccupante”.

L’intervista a Paolo Rozera, direttore generale di Unicef Italia

https://www.youtube.com/watch?v=6hGl37l3n10&feature=youtu.be

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