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Prof. da settembre ma niente stipendio. E ora 1 euro di tredicesima

MODENA - Sindacati in rivolta tra Modena e Reggio Emilia contro la "Buona scuola" del Governo Renzi. La

Pubblicato:18-12-2015 16:15
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:43

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MODENA – Sindacati in rivolta tra Modena e Reggio Emilia contro la “Buona scuola” del Governo Renzi. La Cisl scuola Emilia Centrale, ad esempio, segnala il caso di una docente in cattedra dal 19 settembre che non ha mai ricevuto lo stipendio, ma “in compenso, si è vista accreditare un euro di tredicesima per aver lavorato nel periodo gennaio-giugno 2015″. La storia “che ha dell’incredibile” è quella di Valentina Caiafa, 37enne originaria della provincia di Foggia, che abita da sei anni a Spilamberto e ha segnalato il suo caso ai sindacati. Quest’anno la diretta interessata ha ottenuto un contratto a tempo pieno come insegnante di sostegno, all’istituto comprensivo Leopardi di Castelnuovo Rangone.

Monica_Barbolini_Cisl“Come molti altri supplenti delle scuole di Modena e provincia, questa docente sta ancora aspettando il primo stipendio”, denuncia Monica Barbolini, segretaria della Cisl scuola Emilia Centrale. Che continua: “È una situazione inaccettabile quella che si sta determinando a causa del mancato pagamento degli stipendi ai supplenti. Non c’è giustificazione che tenga quando viene negato a una persona il compenso per il lavoro che svolge”.

Conti alla mano, alla prof Caiafa spettano oltre 5.000 euro (1.300 euro netti al mese), che “le farebbero particolarmente comodo in quanto si è iscritta a un corso di specializzazione sul sostegno all’Università di Modena e Reggio Emilia, per il quale ha pagato una retta di 3.000 euro”, riporta ancora la Cisl. Conclude quindi Barbolini: “È paradossale definire ‘Buona scuola’ un’istituzione che riduce a condizioni non dignitose tanti docenti che tengono aperte le nostre scuole, educano e istruiscono i nostri giovani”.


Intanto i sindacati di Reggio, dalle sigle di categoria di Cgil-Cisl-Uil a Snals Confsal e Gilda, scrivono al prefetto Raffaele Ruberto per sottoporgli il problema. “Un problema non nuovo ma divenuto col passare del tempo assolutamente inaccettabile: il mancato pagamento dei supplenti, docenti e Ata”, si legge in una nota. La questione nella scuola reggiana riguarda alcune centinaia di lavoratori. Dall’inizio dell’anno scolastico ad oggi gli stipendi dei supplenti temporanei sono arrivati con forte ritardo, “a pezzi e bocconi, con modalità disomogenee“; e adesso, “mentre gli altri lavoratori percepiscono giustamente la dodicesima e tredicesima mensilità, questo personale non ha ancora percepito lo stipendio di novembre”, tuonano le organizzazioni dei lavoratori.
Al prefetto segnalano che “la causa di questa vergogna non è da ricercare nell’inadempienza delle scuole, ma, come già nel passato, nella mancanza di risorse per retribuire il lavoro dei supplenti e nella persistente disfunzionalità del Sidi”, il sistema informatico del ministero, “che lascia senza stipendio i lavoratori e impedisce alle segreterie scolastiche di lavorare con serenità”. Anche i sindacati di Modena esclamano oggi in coro che “la retribuzione è un diritto” e “pagare è un dovere, ma i soldi non arrivano. Evidenziano i sindacati modenesi: “Ci arrivano segnalazioni di docenti costretti a chiedere prestiti per affrontare le spese quotidiane, per pagare l’affitto, per poter mettere la benzina e andare a lavorare: è scandaloso”.

di Luca Donigaglia, giornalista professionista

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