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Ateneo Firenze pensa ad alta formazione interna e stanzia 2 milioni per dottorati

FIRENZE - L'Università di Firenze è pronta a stanziare 1.800.000 euro da destinare alle borse di dottorato. La

Pubblicato:18-12-2015 15:20
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:43

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FIRENZE – L’Università di Firenze è pronta a stanziare 1.800.000 euro da destinare alle borse di dottorato. La misura, contenuta nella bozza del piano strategico triennale, che sarà presentato martedì 22 dicembre, è stata annunciata dal rettore Luigi Dei durante il suo intervento a Palazzo Vecchio per l’inaugurazione dell’anno accademico 2015/2016.
Inoltre l’Ateneo fiorentino sta “seriamente prendendo in esame la possibilità di creare all’interno del nostro Ateneo un Istituto di studi superiori che coordini e gestisca il terzo ciclo della formazione e progetti relativi a scuole internazionali di alta formazione”. Anche perché, spiega Dei, si tratta di rispondere all'”offerta formativa che lentamente torna a crescere”, e alle “immatricolazioni con tendenza al segno positivo” con “misure per l’orientamento in ingresso, per contrastare l’abbandono degli studi con il servizio di tutoraggio, e con azioni per l’inserimento dei laureati nel mondo del lavoro”.

firenzePer quel che riguarda la ricerca scientifica, l’Ateneo “ha ricevuto valutazioni positive e si segnala per la capacità di attrarre finanziamenti”: se nel triennio 2001-2003 la media era di 30 milioni di euro l’anno, di cui un terzo dal ministero, “nel periodo 2011-2014 la media è stata di 51 milioni all’anno, di cui solo un decimo di provenienza ministeriale”. Inoltre il rettore segnala l’elevata partecipazione a programmi europei, “già approvati progetti per oltre 6,6 milioni di euro”, e ai bandi nazionali. La trasformazione dei risultati della ricerca in innovazione e imprese “è riassunta in un dato significativo: sono 39 gli spin off nati nell’Ateneo”.
In evidenza, nella relazione del rettore, anche il ruolo dell’Università di Firenze nella sanità. Le Aziende ospedaliero-universitarie Careggi e Meyer “debbono rappresentare un vero e proprio laboratorio per migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria, un irrinunciabile punto di riferimento per tutta la sanità. Integrazione è la parola d’ordine, solo con l’ottimizzazione organizzativa e con il lavoro di squadra può essere data risposta adeguata alle sempre più forti e pressanti richieste di assistenza, formazione e ricerca in ambito medico-sanitario”.

di Diego Giorgi, giornalista


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