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Qualificazioni Euro 2024, l’Italia domina la Macedonia e aspetta l’Ucraina

All'Olimpico di Roma gli azzurri di Spalletti si regalano un netto 5-2 nella sfida valida per il Girone C di qualificazione

Pubblicato:18-11-2023 12:45
Ultimo aggiornamento:18-11-2023 12:50
Canale: Sport
Autore:
euro 2024
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ROMA – L’Italia fa l’Italia per quasi tutta la partita (“per i 90′ minuti” secondo Luciano Spalletti) e si regala un netto 5-2 contro la Macedonia nella sfida valida per il Girone C di qualificazione a Euro 2024.
La partita dello stadio Olimpico di Roma fa gioire, soffrire e ancora gioire il pubblico, gli azzurri e il ct contro una squadra, quella macedone, mai stata semplice da affrontare come dimostra il bilancio dei precedenti, che alla vigilia era in totale equilibrio con 2 pari e una vittoria per parte. Il 5-2 finale rende merito all’Italia, che gioca un gran primo tempo, crea tanto e segna tanto, anche se nella ripresa allenta un po’ la corda convinta di avere ormai il risultato in mano e subendo il ritorno avversario. Quella dell’Olimpico è stata anche la sfida dei ritorni in azzurro: quello di Jorginho, che però rivede i fantasmi del passato dagli 11 metri, quello di El Shaarawy che, con Darmian, ritrova la rete dopo una vita, e quello di Zaniolo che rivede la maglia azzurra dopo il caos scommesse e lo fa sul campo una volta amico, ma oggi acerrimo nemico come quello dell’Olimpico di Roma.

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Per Luciano Spalletti non è stato facile preparare questo primo confronto fondamentale nel cammino verso Euro 2024, tra squalifiche, infortuni e forfait dell’ultimo minuto. In origine, il ct ha dovuto rinunciare a Calabria, Meret e Toloi, oltre allo squalificato Di Lorenzo, ha perso subito pure l’altro infortunato Locatelli, ha dovuto chiamare Carnesecchi viste le condizioni di Vicario e ha chiamato Gianluca Mancini al posto dell’ennesimo infortunato Alessandro Bastoni. E la lista avrebbe potuto allungarsi appena dopo 2 minuti di partita, con Dimoski che ha rischiato di mettere fuori causa Federico Chiesa con un’entrata durissima sul ginocchio destro dello juventino.

Per Chiesa il ritorno in mente dei fantasmi dell’Olimpico, quando in un Roma-Juventus del gennaio 2022 riportò un grave infortunio al ginocchio sinistro che lo tenne lontano dai campi per un anno. Alla fine è stato solo un cattivo ricordo durato un attimo perché Chiesa ha dimostrato di essersi ripreso con un paio di destri da fuori anche se non pericolosi. Gli azzurri scendono in campo con il tradizionale 4-3-3, con Darmian al posto dello squalificato Di Lorenzo, Gatti centrale con Acerbi e Dimarco a sinistra. A centrocampo il ritorno dopo cinque mesi di Jorginho, ai suoi fianchi Barella e Bonaventura mentre in attacco Spalletti sceglie i tre piccoli Chiesa-Berardi e Raspadori centrale, contro i tre centrali macedoni in difesa.

Dopo lo spavento azzurro, al 6′, con Elmas che perde l’occasione per rendersi pericoloso, dopo 60 secondi l’Italia dimostra di essere entrata in partita con il piede giusto trovando il gol con Raspadori, poi annullato per fuorigioco, ma al termine di una azione in velocità di grande qualità. E dopo 10 minuti, infatti, arriva il gol del protagonista meno atteso, quel Darmian che non fa rimpiangere Di Lorenzo, sbloccando la partita con un colpo di testa su calcio d’angolo di Raspadori. Per l’esterno dell’Inter si tratta della seconda rete in azzurro: la prima otto anni fa, era il 10 ottobre 2015, l’Italia di Antonio Conte vinse 3-1 in casa dell’Azerbaijan, conquistando la qualificazione a Euro 2016. L’Italia gestisce pallone e incontro, rendendosi pericolosa quando decidere di accelerare. Come al 38′, quando ancora su calcio d’angolo gli azzurri potrebbero raddoppiare con Gatti ma il suo colpo di testa è ‘parato’ dal numero 4 Serafimov: è rigore per l’Italia.

E sul pallone, come aveva auspicato Spalletti, si fionda Jorginho. Che però non fa pace con il suo passato e sbaglia, in azzurro, il suo terzo rigore su tre, di fila, con il solito copione ovvero saltello e pallone lento che il portiere macedone para senza troppe difficoltà. I minuti per rammaricarsi sono però pochissimi, visto che dopo circa 3 tocca a Chiesa rimettere tutto a posto, con un destro rasoterra, improvviso, da destra che si infila nell’angolino al secondo palo. E si ripete in pieno recupero, con un gol alla Del Piero con un destro dal vertice sinistro che si infila sul secondo palo complice una deviazione avversaria. La ripresa per gli azzurri sarebbe dovuta essere di gestione relativamente tranquilla, per Spalletti l’occasione di sostituire i suoi calciatori non al massimo della condizione, come pure Chiesa, in vista della decisiva Ucraina-Italia di lunedì. E invece nessuna sostituzione e qualche sofferenza di troppo. Anzi, qualche dormita nei due gol regalati ai macedoni. Al 7′ calcio d’angolo da destra, nessun azzurro che va incontro agli avversari, il pallone arriva sulla testa di Atanasov appena entrato, che sfrutta la disattenzione in marcatura di Acerbi e il ritardo nell’uscita di Donnarumma per il 3-1 di testa. Il gol sembra risvegliare, in parte, gli azzurri che già al minuto numero 8 potrebbero portarsi sul 4-1 se Barella e Bonaventura non si ostacolassero a due passi dall’ottimo portiere macedone Dimitrievski.

Ma le leggerezze azzurre non si esauriscono e al 33′ Atanasov viene lasciato libero di calciare dai 25 metri, una deviazione di Acerbi spiazza Donnarumma per il 3-2. Spalletti prova a raddrizzare la situazione mettendo dentro Frattesi e Zaniolo, quest’ultimo in ombra e fischiato dal pubblico romano ad ogni pallone toccato al suo ritorno nello stadio della Capitale, ma i primi frutti arrivano solo al 36′, con Raspadori servito in maniera perfetta da Barella per il diagonale del 4-2. Nel finale la ciliegina sulla torta di un altro azzurro ritrovato, il romanista El Shaarawy che chiude sul 5-2 con un bel diagonale da fuori area.
E ora, testa all’Ucraina.

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