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I sindacati di Polizia: “Nel carcere di Torino scarafaggi e detenuti violenti”

Troppi pochi agenti al 'Lorusso e Cutugno', dove la forte presenza di detenuti stranieri e psichiatrici rende la convivenza difficile.

Pubblicato:18-11-2022 18:14
Ultimo aggiornamento:18-11-2022 18:44

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“Massacrati dai detenuti” in un carcere “pieno di topi e scarafaggi”. I sindacati della Polizia penitenziaria del carcere di Torino arrivano in Comune in stato di agitazione. Si presentano in commissione uniti per chiedere di incontrare il sindaco Stefano Lo Russo, e propongono ai consiglieri di unirsi a loro per una veglia notturna davanti al carcere. Proprio questo lunedì il senatore renziano Ivan Scalfarotto ha parlato di “situazione inumana” dopo aver visitato il penitenziario torinese. “Lavoro nel carcere dal 1981, mai vista una situazione del genere”, comincia Gerardo Romano dell’Osapp, una delle otto sigle rappresentate. Parla di sporcizia e di agenti “massacrati” dai detenuti, del penitenziario come di una “fogna” che andrebbe “distrutta”. Mostra dal cellulare le foto degli agenti aggrediti dai detenuti del Lorusso e Cutugno. L’ultimo a essere colpito è un “collega che ora ha 44 punti in testa”: un detenuto lo ha aggredito con un mattone circa 20 giorni fa. L’agente, aggiunge Maurizio Gebbia della Cnpp, “è corpulento, ed è riuscito a trattenere il detenuto, anche se alla fine ha avuto la peggio. Se fosse stato meno robusto, staremmo parlando di un morto”. E’ stato attaccato da un detenuto extracomunitario: sono tantissimi gli stranieri dentro il Lorusso e Cutugno di Torino, secondo i sindacati oggi il 67%, due su tre. Una presenza con cui è difficile comunicare, cosa che aumenta le incomprensioni e il rischio di episodi di violenza.

“Contiamo 61 feriti da inizio anno, ma di noi non parla nessuno”

Un altro problema, raccontano i sindacalisti della Polizia, viene dalla presenza di pazienti psichiatrici. Perché anche se nel carcere la sezione di osservazione psichiatrica (il famigerato ‘Sestante’) è chiusa, i detenuti problematici continuano ad arrivare: “Non devono stare nel carcere”, protesta Romano. I sindacalisti parlano di 61 agenti feriti da inizio 2022 nel solo penitenziario di Torino, e si lamentano del troppo poco personale. Lo spiega Bruno Polsinelli del Sinappe: “Non è possibile che un agente controlli 80 detenuti quando va bene”. Invece, quando va male “c’è un poliziotto per quattro reparti da 40-50 persone ciascuno”. Lunedì la Sala rossa di Torino ha fatto un minuto di silenzio per il quarto suicidio tra i detenuti del Lorusso e Cutugno da inizio anno: “Tanto di capello per la dignità dei detenuti”, commenta Romano, “ma anche noi abbiamo la nostra dignità. E nessuno ha speso una parola per noi: nessuno”.


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