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VIDEO | Farina su un’opera di Andy Warhol: blitz ambientalista a Milano

"Davvero ci indigniamo per la simulazione di un danneggiamento di opere d'arte mentre la distruzione oggettiva delle opere della natura e della nostra stessa vita ci lascia indifferenti?"

Pubblicato:18-11-2022 14:30
Ultimo aggiornamento:21-11-2022 14:37
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MILANO – Otto kg di farina gettati sulla BMW M1 dipinta da Andy Warhol nel 1979: è l’ultima azione di un gruppo di cittadine a supporto della campagna Ultima Generazione, che anche attraverso azioni in centri museali e d’arte lanciano l’allarme del collasso climatico. Questa mattina, verso le 11.15 quattro attiviste all’interno della mostra ‘Andy Warhol: La Pubblicità Della Forma’ allestita alla Fabbrica del Vapore di Milano, hanno versato il contenuto di alcuni sacchi di farina sull’auto che Warhol trasformò in opera d’arte in trenta minuti. Le ragazze, dopo l’escalation dell’azione, si sono sedute a terra e hanno spiegato agli spettatori della mostra le motivazioni del loro gesto. Infine sono state portate in questura dalle forze dell’ordine arrivate sul posto.

Azioni di simile entità sono in corso di svolgimento o si svolgeranno in altri 4 Paesi, sedi anch’essi di campagne di disobbedienza civile, parte della rete A22, analoghe a quella italiana. “Le opere d’arte sono state prese di mira per evidenziare l’ipocrisia valoriale della nostra società”, spiegano da Ultima generazione.

Davvero ci indigniamo per la simulazione di un danneggiamento di opere d’arte mentre la distruzione oggettiva in atto delle opere della natura, degli ecosistemi e della nostra stessa vita ci lascia indifferenti? È necessario riconsiderare i nostri valori etici, emotivi e le nostre priorità”, afferma Martina.


Dicono che la bellezza ci salverà, ma è una cazzata. Ciò che salverà il mondo come lo conosciamo sono azioni immediate e radicali per mitigare gli effetti della crisi climatica in atto mentre parliamo”, aggiunge Alice. Ecco perché “siamo qui per denunciare gli atti criminali del governo italiano, che minaccia le nostre vite”, in quanto “nonostante siano a conoscenza dell’emergenza e siano alla Cop 27, nonostante parlino di transizione ecologica, stanno investendo nei combustibili fossi più che mai”.

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